Una buona notizia accoglie l’inaugurazione di ‘PrimAnteprima’ a Firenze, la collettiva regionale dei piccoli consorzi del vino che apre di fatto la settimana delle ‘Anteprime di Toscana’ che si terranno nei territori d’origine, da Montalcino a Montepulciano. Soddisfatto l’assessore Remaschi che ha commentato a caldo lo scongiurato rischio di un inasprimento dei dazi Usa nei confronti dei prodotti italiani.
“Ieri mi ha telefonato Trump per dirmi che il vino era escluso dalla lista dei dazi Usa ed ho aspettato stamani per darvi la buona notizia’, ha scherzato l’assessore che è tornato subito serio per commentare le prospettive del settore, apprezzando l’iniziativa dei Consorzi di presentarsi sui mercati internazionali aggiungendo in etichetta la parola ‘Toscana’, brand di fatto riconosciuto, riconoscibile e amato in tutto il mondo.
Nell’invitare a non creare un clima eccessivamente preoccupato intorno al Coronavirus, considerata l’importanza dell’export verso la Cina, Remaschi ha poi sottolineato come i produttori siano proiettati verso il futuro investendo, innovando e facendo programmazione. “Alcuni problemi non mancano – ha continuato – ma sono sicuro che facendo squadra e mettendoci al lavoro tutti insieme potremo trovare le soluzioni più adeguate per superarli”.
L’assessore regionale all’agricoltura si è soffermato poi sui temi dell’enoturismo, “un abbinamento, il vino con il turismo, che in Toscana è naturale e lo dimostra il fatto che la Toscana è stata la prima Regione italiana ad approvare una legge specifica in questo ambito. Una normativa che offre grandi opportunità, non solo per lo sviluppo turistico ma anche, ad esempio, per la possibilità di fare vendita diretta da parte dei piccoli produttori”.
Intanto ‘Primanteprima’ è stata anche l’occasione per fare il punto sul valore vino toscano: in tutto sono 58 i riconoscimenti tra Dop (52) e Igp (6) che interessano la produzione regionale, che si attesta per quanto riguarda la vendemmia 2019 a 2,6 milioni di ettolitri; dei circa 59mila ettari del vigneto toscano, ben 56mila risultano destinati a denominazioni certificate, per una percentuale del 96%, che supera di gran lunga la media nazionale del 62%. Traducendo i volumi in valore, limitatamente ai vini Ig, la produzione imbottigliata vale complessivamente quasi un miliardo di euro: 793 milioni di euro circa per le Dop e 168 milioni per le Igp.
Infine Remaschi ha invitato le aziende vitivinicole a continuare ad investire nell’innovazione, anche grazie ai fondi comunitari. “Dal 2000 il 50% dei vigneti toscani è stato ristrutturato con una contribuzione Ocm (l’organizzazione comunitaria del mercato vitivinicolo) di 234 milioni di euro e sempre grazie ai fondi provenienti dall’Europa, circa 75 milioni di euro, è stata fatta promozione”.