Cultura/

Danza e tecnologia: i corpi dei ballerini come strumenti musicali

“Wonder-land – Come suona vivere a rovescio” in prima italiana domenica 18 dicembre al Teatro Cantiere Florida di Firenze

Wonder-Land – @Giampaolo Becherini

Danza, musica e nuove tecnologie: nasce così uno spettacolo interattivo ispirato ad “Alice nel paese delle meraviglie”. Nello show i ballerini-attori diventano essi stessi strumenti musicali, grazie a speciali sensori. Andrà in scena in prima italiana al Teatro Cantiere Florida di Firenze (via Pisana 111R). Il debutto domenica 18 dicembre alle 16.30.

Lo show “Wonder-Land – Come suona vivere a rovescio” è la nuova produzione firmata Versiliadanza in collaborazione con Compagnia TPO Prato. Il debutto nell’ambito della stagione dedicata a ragazze, ragazzi e famiglie.

Protagonisti Alice e il Cappellaio Matto crescono, si trasformano, si smarriscono nei labirinti surreali di questo mondo sottosopra per raccontarci che bisogna sempre essere pronti ai mutamenti. Un percorso nella fantasia interpretato dai danzatori Luca Tomao e Valentina Sechi, che ne firmano anche regia e coreografia. La scenografia sonora è fatta di sensori touch ideata da Alberto Gatti: capace di trasformare i corpi in strumenti musicali.

Wonder-Land – @ Giampaolo Becherini

Il lavoro lega danza e teatro a una dimensione sonora a 360°. Merito di un apparato tecnologico di sensori e microfoni che diventano strumenti di controllo. Così il movimento si fa suono, i corpi e la scenografia strumenti musicali e la danza e la musica si sviluppano in maniera interconnessa.

Un’esperienza immersiva: durante particolari scene alcuni piccoli gruppi saranno invitati sul palcoscenico al fine di favorire lo svolgimento dello spettacolo. Terminata la performance, inoltre, tutto il pubblico verrà chiamato a prendere parte a un percorso laboratoriale/sensoriale (Playground) per rivivere parti di “Wonder-Land”. Un modo per sperimentare le possibilità della tecnologia col proprio corpo in movimento. Lo spettacolo è fruibile in audiodescrizione poetica per non vedenti.

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