Insieme alla Torre Pendente di Pisa e al celebre burattino di Pinocchio è, forse, uno dei simboli della Toscana (e dell’Italia) più conosciuti al mondo. Dante Alighieri, con le indimenticabili opere, tra le quali, ovviamente la Divina Commedia, continua ancora oggi a ispirare artisti, letterati e studiosi di ogni settore.
Per questo motivo, in vista del 700esimo anniversario della morte di Dante, che cadrà nel 2021, il consiglio dei ministri, su proposta del ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo Dario Franceschini, ha istituito per il 25 marzo il “Dantedì”, una giornata nazionale dedicata al Sommo Poeta.
“Ogni anno, il 25 marzo, data che gli studiosi riconoscono come inizio del viaggio nell’aldilà della Divina Commedia – spiega Franceschini – si celebrerà il Dantedì. Una giornata per ricordare in tutta Italia e nel mondo il genio di Dante con moltissime iniziative che vedranno un forte coinvolgimento delle scuole, degli studenti e delle istituzioni culturali“.
“A un anno dalle celebrazioni dei 700 anni dalla morte di Dante – ha aggiunto il ministro – sono già tanti i progetti al vaglio del Comitato per le celebrazioni presieduto dal prof. Carlo Ossola. Dante ricorda molte cose che ci tengono insieme: Dante è l’unità del Paese, Dante è la lingua italiana, Dante è l’idea stessa di Italia“.
La proposta della giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri, in passato, aveva raccolto l’adesione di intellettuali e istituzioni culturali, come l’Accademia della Crusca, la Società Dantesca, la Società Dante Alighieri, l’Associazione degli Italianisti e la Società italiana per lo studio del pensiero medievale.
La Toscana in questo contesto non può che partecipare alle celebrazioni, in quanto “patria” naturale di Dante. Dal Casentino, con Poppi e il Pratomagno, alla città di Firenze, da Montefegatesi in Garfagnana a Dicomano in Mugello: sono moltissime le località della regione che hanno ospitato lo scrittore e che continuano a raccontarne le gesta.