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“Dante in figura” 53 artisti contemporanei ritraggono il Sommo Poeta

Dal 14 maggio al 14 giugno presso la Galleria Immaginaria di Firenze esposte sculture, pitture, fotografie e installazioni in un percorso che racconta l’importanza del Poeta per l’arte contemporanea

In occasione dei 700 anni dalla morte di Dante Alighieri, Galleria Immaginaria celebra il Sommo Poeta con la mostra “Dante in figura”.

Cinquantatrė artisti italiani ed internazionali hanno dato vita alle creazioni che faranno parte di un vasto percorso espositivo, che si snoderà fra sculture, pitture, fotografie e installazioni, raccontando al pubblico come la figura di Dante e il suo lascito letterario è percepito nel mondo dell’arte contemporanea.

La città di Firenze, che ha dato i natali al poeta è in questo particolare anno capitale e teatro di importanti celebrazioni e la Galleria situata nel cuore della città, vuole omaggiare il Sommo Poeta, ricordandone la sua grandezza, attraverso una mostra di artisti contemporanei a lui dedicata.

Galleria Immaginaria, scegliendo questa data, vuole inoltre omaggiare un grande evento, caro alla città di Firenze: il 14 Maggio del 1865, infatti, in occasione dei 600 anni dalla nascita del poeta, si tenne a Firenze il famoso Corteo delle bandiere da Piazza Santo Spirito a Piazza Santa Croce, che vide l’istallazione della famosa statua di Dante, uno dei simboli della città e della sua gloriosa storia uno dei simboli della città e della sua gloriosa storia, oltre che l’inizio della stagione di Firenze Capitale d’Italia.

Paolo Caponi, Testa Dante, cartapesta policroma, 2021

Scrive Domenico De Martino, filologo, studioso dantesco e direttore artistico del festival Dante2021 di Ravenna: “In effetti – e questa esposizione lo dimostra – Dante continua a parlarci, attraverso i secoli, nei suoi versi ma anche attraverso l’immaginario che questi hanno suscitato e suscitano: proiezioni che continuamente si riproducono rinnovandosi e rifrangendosi nel dettato poetico. Anche così Dante ci obbliga continuamente a rifare i conti con i temi dell’umano, con il nostro desiderio di misurarsi con la realtà dei fatti (terreni) e, insieme, con i valori incondizionati (celesti); ma anche (a volte ci viene di dire: soprattutto) con l’umile fragilità dei nostri strumenti espressivi, che tuttavia consentono all’uomo (a Dante e a noi, sette secoli fa e oggi) una vitale dialettica con l’assoluto. Allora questa esposizione con così tante voci avrà forse anche il merito non piccolo di sublimarsi, tra l’altro, in un invito a rileggere Dante con gusto, con aperture nuove e nuovi punti di vista”.

Dante
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