Un lungo lavoro diplomatico, ma l’attivista iraniana per i diritti delle donne Mona A. è finalmente arrivata a Siena, accolta dall’università che potrà frequentare. A salutarla, il rettore Roberto di Pietra insieme alla comunità accademica e alle associazioni che si sono messe in moto per riuscire a trasferirla dalle carceri turche, dove era detenuta, alla Toscana.
Una complessa macchina organizzativa, che ha visto l’Ateneo senese in prima linea attraverso lo sportello “Just in Peace” attivo per l’assistenza a favore di studentesse, studenti, ricercatrici e ricercatori richiedenti asilo o in situazioni di particolari difficoltà.
“Oggi sono qui grazie al supporto del governo italiano e soprattutto grazie alla compassione e alla perseveranza delle persone dell’Università degli Studi di Siena – ha detto l’attivista – È grazie al loro aiuto che mi è stato possibile lasciare la Turchia e riguadagnare la mia libertà”.
Mona studierà Economics and management, corso di laurea in lingua inglese. Vive in un appartamento messo a disposizione dall’Associazione Cor Magis Siena insieme ad una studentessa rifugiata di nazionalità congolese.
I diritti delle donne iraniane e la detenzione in Turchia: la storia di Mona A.
Mona A. è stata attiva nel suo Paese nell’ambito dei diritti delle donne, per questo motivo circa due anni e mezzo fa si è trasferita in Turchia, continuando ad adoperarsi per i diritti delle proprie concittadine. Il suo attivismo si è intensificato a seguito del decesso di Masha Amini, avvenuto nel settembre del 2022.
Sostenuta da organizzazioni per i diritti delle donne, Mona ha partecipato a dimostrazioni nella città di Bursa, in Turchia, durante le quali ha pubblicamente esposto il suo pensiero sulle gravi violazioni dei diritti delle donne perpetrate nel proprio paese di cittadinanza. A seguito di ciò Mona è stata arrestata e inviata al centro di rimpatrio della stessa città, dove è stata detenuta per alcuni mesi.
Durante il periodo della sua detenzione diverse associazioni umanitarie hanno invocato il rilascio di Mona. Finalmente di nuovo libera, è comunque rimasta sotto sorveglianza, con la forte possibilità di essere rimpatriata. L’Università di Siena è riuscita a portare Mona A. in Italia a seguito di una delicata attività diplomatica, durata molti mesi.
“Mi congratulo per la positiva soluzione della vicenda che, grazie all’impegnò di tanti ha permesso di portare Mona in Italia – ha detto il rettore Di Pietra – Alla studentessa auguro di proseguire negli studi e accrescere qui con noi il suo bagaglio di conoscenze. Un ringraziamento particolare al professor Lenzerini e allo staff delle sportello Just Peace per l’impegno profuso. Ringraziamento che estendo all’Associazione Cor Magis Siena per il sostegno. La formazione rappresenta una delle leve che contribuiscono alla libera manifestazione del pensiero ed alla crescita personale”.