Un libro a sostegno degli ucraini rifugiati in Italia, come gesto di accoglienza e solidarietà. È “La vita vince ancora una volta”, il racconto inedito di Rosa Matteucci pubblicato dalla casa editrice indipendente di Massa “Industria&Letteratura”, che regala oltre mille copie del libro, pubblicato con traduzione testo a fronte in ucraino, alle comunità ucraine nel nostro paese.
Mille copie in regalo in tutta Italia
Il racconto, che esce come edizione speciale nella collana “L’invisibile”, viene pubblicato con a fronte la traduzione in ucraino, di Mariana Prokopovich, e, grazie al sostegno della Fondazione Cassa di Risparmio di Pistoia e Pescia, più di mille copie appunto verranno distribuite gratuitamente ai cittadini ucraini in Italia.
“Ci poniamo così tutti insieme dalla parte della vita e al fianco del popolo ucraino, proprio come le due versioni del racconto, italiana e ucraina, convivono affratellate nelle pagine di questo piccolo libro – spiega il direttore editoriale Gabriel Del Sarto –grazie al sostegno della Fondazione abbiano inoltre potuto realizzare quello che era il nostro desiderio in modo ancora più significativo, offrendolo in dono alle comunità ucraine in Italia, ma attraverso loro anche a quelli che vivono altrove”.
“Siamo consapevoli che in questo momento ci siano urgenze e necessità più gravi e urgenti ma pensiamo che ognuno possa e debba fare la propria parte anche nel piccolo del proprio ruolo e che un gesto culturale possa rappresentare un segno tangibile di solidarietà e vicinanza verso un popolo che attraversa un momento così terribile” aggiunge Martino Baldi, direttore della collana “L’invisibile”.
Le prime copie gratuite sono già state consegnate alla comunità ucraina ligure in occasione del Book Pride di Genova.
Il racconto di Rosa Matteucci
“La vita vince ancora una volta” è quasi una fiaba contemporanea, che racconta come nella monotona, declinante esistenza di una coppia ingiuriata dall’inesorabile passare del tempo, irrompa di nuovo il pulsare della vita, con incontenibile forza.
Un breve e delicato racconto con cui, dopo alcuni anni di silenzio, torna in libreria la voce di Rosa Matteucci, una delle principali autrici italiane degli ultimi anni, dal suo esordio fulminante con Lourdes (Adelphi, 1998), che suscitò l’entusiasmo anche di Carlo Fruttero, che la definì “il più grande scrittore italiano contemporaneo”.
“Quando è scoppiata la guerra – racconta Rosa Matteucci – ho pensato subito alle migliaia di donne ucraine che da anni lavorano in Italia, e che sacrificandosi hanno costruito le case per i loro familiari rimasti in patria. Per manifestare il mio affetto per un popolo aggredito, ho scritto questo piccolo racconto che trova ragione di essere un dono solo perché tradotto in ucraino.”