Il Comprensorio del cuoio e della calzatura di Santa Croce sull’Arno in provincia di Pisa è il più grande distretto della concia italiano per numero di imprese e produttività. Si estende su un’area di 330 chilometri quadrati, fra le province di Pisa e Firenze, in un territorio dove vivono circa 90 mila abitanti. Il 30 per cento delle pelli prodotte in Italia arriva da qui, con un valore medio di 1 miliardo e mezzo di euro l’anno, e addirittura il 98 per cento della produzione nazionale di cuoio da suo la. La punta di fatturato annuo complessivo si aggira attorno a 2 miliardi e 400 mila euro. Qui dove in un fazzoletto di sei comuni lavorano 500 aziende (metà concerie e metà contoterzi specializzati solo in alcune fasi del processo) e quasi seimila addetti.
La Regione investirà 1 milione e 675 mila euro
La Regione Toscana investirà adesso 1 milione e 675 mila euro di risorse europee Por Fesr 2014-2020 su un nuovo progetto da oltre 3 milioni, che prevede un ampliamento fisico e ulteriori servizi a favore delle imprese. La parte che manca la metteranno i privati. L’80 per cento delle risorse arriveranno già entro la fine del mese. L’accordo è stato siglato tra la Regione e il Consorzio composto dai Comuni di Santa Croce sull’Arno San Miniato, Fucecchio, Castelfranco di sotto, Santa Maria a Monte e Montopoli in Val d’Arno.
Il progetto prevede 2 milioni e 491 mila euro per ampliare la struttura nello spazio oggi occupato da un’ampia terrazza da oltre 300 metri quadri e riorganizzarla e 539 mila euro a vantaggio della ricerca di base e applicata con la presenza, spiegano gli esperti, di dimostratori tecnologici ad elevato gradi di automazione e digitalizzazione. Industria 4.0, insomma: da tradurre in servizi per le aziende ma anche per la formazione.
“Poteco significa ricerca, formazione e supporto alle imprese – ha dichiarato il presidente Eugenio Giani – Investire oltre un milione e 600 mila euro per ampliare la struttura e valorizzare le attività che qui vengono svolte è dunque molto importante”. “Sono legato al comprensorio del cuoio per le mie origini – ha confessato – : questo territorio mi è dunque caro”. “Ma questo – ha aggiunto – è davvero un sistema di imprese virtuose, con un economia circolare esaltata dagli interventi fatti di recente sul depuratore su cui sono stati investiti 70 milioni di euro e dalla capacità di rapportare l’innovazione tecnologica che tutela l’ambiente con una produzione tipica e rivelante anche per l’export”. “Dunque – ha concluso – il protocollo e l’accordo che firmiamo oggi valorizza ulteriormente questa realtà economica e produttiva che costituisce un vanto per tutta la Toscana e cementifica il rapporto con la Regione, proseguendo il lavoro già avviato dalla precedente amministrazione”.
La storia del Polo Tecnologico Conciario
Il Polo, Tecnologico Conciario, Po.te.co. in acronimo, è una realtà votata alla ricerca, alla formazione anche, all’innovazione e al trasferimento tecnologico. Nacque nel 2002 a Castelfranco di Sotto: il privato, rappresentato dall’imprenditoria conciaria, calzaturiera e conterzista, 70 per cento del capitale, lavora qui fianco a fianco con il pubblico, costituito dal consorzio che raggruppa i comuni del comprensorio del cuoio Nel 2015 il Polo si è trasferito nell’attuale complesso a Santa Croce e nel 2016 è diventato quindi partner del centro tecnologico Ctc che ha sede a Lione in Francia. Al suo interno operano una conceria sperimentale all’avanguardia, laboratori per esami sul prodotto finito e su acque e reflui industriali e un vero e proprio reparto calzaturiero in miniatura per creare scarpe finite, dalla tomaia al montaggio