In arrivo sostegni alle aziende agricole che allevano razze autoctone e lavorano per il mantenimento della biodiversità soprattutto in territori minacciati dal rischio abbandono. La giunta della Regione Toscana ha appena approvato le linee guida per l’emissione del bando per la sottomisura 10.1.4 del Piano di sviluppo rurale per il mantenimento delle risorse genetiche animali e la salvaguardia della biodiversità.
“Dalla Maremmana alla Cinta Senese, dalla Garfagnina alla Zerasca, alla Macchiaiola, sono tutte razze, insieme ad altre, comprese nel repertorio regionale che rappresentano un elemento di connotazione dei territori – ha detto la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardi – Ecco perché si rende necessario, oggi più che mai, contrastarne il progressivo abbandono e compensare la bassa produttività, rispetto and altre razze, con l’integrazione di reddito per l’allevatore che si assume questo impegno. In Toscana, la grande biodiversità di razze animali, rappresenta un patrimonio ambientale e storico-culturale di singolare ricchezza che dobbiamo proteggere e per questo mettiamo in atto specifiche misure di tutela che consentano agli allevatori di salvaguardare il territorio, il suo utilizzo sostenibile e valorizzare gli aspetti culturali che rappresentano un plus per l’intera regione”.
Chi riceverà i sostegni
Possono accedervi le aziende agricole che allevano capi di razze autoctone, geneticamente adattate ai sistemi produttivi tradizionali e agli ambienti del territorio toscano e minacciate dal rischio di abbandono. Le aziende che partecipano al bando riceveranno un premio per i costi aggiuntivi ed i mancati redditi derivanti dallo svolgimento dell’attività, per ogni capo allevato, a fronte di un impegno al loro mantenimento per gli anni successivi.
Le razze animali autoctone sono a bassa consistenza numerica o addirittura a rischio di estinzione, ma hanno connotato nel tempo i diversi territori della Toscana e oggi rappresentano un elemento di forte valorizzazione identitaria e culturale. Negli ultimi anni godono anche di una ritrovata attenzione da parte dei mercati per la qualità e la particolarità dei loro prodotti.
Il bando, una volta pubblicato, consentirà di coprire gli impegni delle imprese agricole per gli anni 2022 e 2023, in attesa dell’apertura del nuovo periodo di programmazione delle risorse comunitarie prevista per il 2023.