Nasce nell’azienda vinicola Pieve di Campoli, nel cuore del Chianti Classico, il Vinsanto utilizzato per le celebrazioni della Cattedrale di Firenze. Nel segno di una tradizione secolare che ha sempre visto in prima fila gli ordini religiosi nella coltivazione della vite e dell’olio.
Nella tenuta di proprietà dell’Istituto Diocesano per il Sostentamento del Clero dell’Arcidiocesi di Firenze (IDSC) quindi oltre al “vino da messa” si produce anche l’olio per impartire i sacramenti e da lì arrivano anche i ramoscelli d’ulivo della Domenica delle Palme.
Due tenute a cavallo di Chianti e Chianti Classico
Ben 50 gli ettari vitati tra le zone di produzione del Chianti e del Chianti Classico. Diversi i terroir espressi in bottiglia grazie alle uve che giungono dalle tenute dell’azienda: a San Casciano nell’azienda di Pieve di Campoli nascono il Chianti, il Chianti Classico Annata e Riserva, il Rosato e il Vinsanto.
A San Donato troviamo Cortine con la cantina di vinificazione e la bottaia: qui nascono i tre omonimi Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione e il Canaiolo e soprattutto il Vinsanto del Chianti Classico usato per le celebrazioni della Cattedrale di Firenze.
L’antica tradizione di coltivare la vite
Così l’Istituto prosegue la tradizione dei “preti contadini” da sempre un punto di riferimento per la coltivazione viticola del Chianti Classico. Si pensi a Don Agostino Giotti che a Cortine, prima ancora della nascita dell’azienda, già produceva un grande vino.
L’enologo arrivato da Antinori
Oggi la produzione è affidata all’esperienza e alla competenza dell’enologo Andrea Paoletti con i suoi 15 anni come direttore agrario da Antinori ed i suoi 20 di consulenza presso la cantina Ornellaia; con consulenze vari paesi nel mondo come Turchia, Montenegro, Usa, Georgia ed Ungheria per svolgere il suo lavoro.
“Chi produce qualità oggi nel mondo del vino è sempre più proiettato verso una filosofia green” afferma Andrea Paoletti. Nelle terre di Cortine è prodotta Gran Selezione Cortine dell’UGA San Donato, rappresentante dell’azienda nel neonato progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico.
“A Pieve di Campoli il rispetto per la terra è alla base del nostro lavoro da sempre, da quando si produceva solo il vino per la messa che per ovvie ragioni non può essere “contaminato” da agenti non naturali. Lo stesso rigore è messo al servizio di tutti i vini, prodotti con l’obiettivo di far esprimere nel modo più naturale possibile gli straordinari terroir in cui nascono” sottolinea Don Giuliano Landini, presidente dell’IDSC Firenze.
Le espressioni di una sola passione
A Pieve di Campoli, a dimostrazione di una ricchezza nella diversità, se il Sangiovese toscano è il vitigno predominante, trovano spazio vitigni autoctoni come Malvasia Bianca e Trebbiano per le uve bianche, Canaiolo, Colorino e Pugnitello per le nere a cui si aggiungono piccole quantità di internazionali come Merlot e Petit Verdot.
Un discorso a parte merita il Vinsanto: re indiscusso dell’azienda. Realizzato seguendo un processo naturale, a partire dalla sua vendemmia, completamente manuale. Il suo affinamento va spesso anche oltre i cinque anni d’età, negli spazi aziendali a San Casciano Val di Pesa.
Lì dove nasce il Vinsanto del Duomo
È proprio in questo luogo che il Vinsanto invecchia all’interno di caratelli da 50 oppure da 80 litri, alcuni di castagno ed alcuni di rovere, che lo cullano negli anni attraverso le alternanze delle stagioni ed i cambi di temperatura, rendendolo ancora più dolce.
L’azienda ha attualmente in commercio Vinsanto che ha dai 15 ai 20 anni di invecchiamento, con alcune bottiglie di Vinsanto del Chianti Classico Pieve di Campoli DOCG che risalgono all’annata 2006 e del Vinsanto del Chianti Classico Cortine DOCG all’anno 2001.
Dai vitigni storici di Cortine arriva il Vinsanto del Duomo di Firenze, in grado di soddisfare le esigenze liturgiche della Cattedrale. Viene inoltre prodotto un vino passito da messa ad uso esclusivo nei rituali per la liturgia: non viene venduto al pubblico ed è appannaggio solo dei sacerdoti.
La produzione di olio da tavola e da messa
Nell’azienda di Pieve di Campoli sono inoltre presenti 100 ettari destinati a olivo. Le 18 mila piante si trovano tra le aree di produzione del Chianti e del Chianti Classico. Le cultivar principali sono il Moraiolo, il Frantoio, il Leccino ed il Correggiolo.
L’Olio dell’azienda non è solo un prodotto qualitativamente eccelso, ma è utilizzato nella Cattedrale di Santa Maria del Fiore nel Giovedì Santo e distribuito nelle parrocchie della diocesi per le funzioni sacramentali. I ramoscelli vengono distribuiti dopo la benedizione nel rito della Domenica delle Palme.