Durante la Seconda Guerra Mondiale il contributo della Toscana alla Resistenza, ovvero la guerra di liberazione dal nazifascismo è stato grande, così come il tributo di sangue pagato anche dalla popolazione civile, vittima di rappresaglie e stragi che hanno segnato il drammatico periodo dell’occupazione da parte dell’esercito nazista.
In occasione del 25 aprile ecco una piccola ricognizione dei luoghi simbolo della Resistenza in Toscana.
Sant’Anna di Stazzema e gli altri eccidi
Non si può che partire che da Sant’Anna di Stazzema, il piccolo borgo della Versilia arrampicato sulle Apuane dove il 12 agosto del 1944 si compì uno dei più gravi eccidi avvenuti in Italia, un atto di terrorismo delle SS per intimidire la popolazione locale “colpevole” di fornire aiuto ai partigiani. Quel giorno vennero trucidati 560 innocenti, tra cui anche un centinaio di bambini: la più piccola, Anna Pardini, aveva appena 20 giorni di vita.
Oggi questo paese è uno dei luoghi della memoria in Toscana. Qui dal 2000 si trova il Parco Nazionale della Pace, con il Museo Storico della Resistenza e il Monumento Ossario alle vittime, che si raggiunge percorrendo una via Crucis simbolica che ripercorre i momenti più drammatici della strage.
Sant’Anna ha il triste primato del maggior numero di vittime, seguito dall’eccidio del Padule di Fucecchio, dove persero la vita il 23 agosto del 1944 174 persone, mentre a Civitella in Val di Chiana il 29 giugno del 1944 furono trucidati 212 civili.c
Il Museo della deportazione e della Resistenza a Prato
Un luogo della memoria fondamentale si trova a Prato ed è il Museo della Deportazione e della Resistenza, nato nel 2022 in località Figline dalla collaborazione tra il Comune e l’Associazione nazionale ex deportati per ricordare la vicenda drammatica dei lavoratori pratesi e toscani che nel marzo del 1944 furono deportati nei lager nazisti per aver aderito allo sciopero generale.
Il percorso espositivo ricostruisce la vita in un lager, esponendo anche oggetti originali provenienti dai campi di Ebensee, e si avvale anche della sezione audiovisiva “Con i miei occhi”, dove si possono ascoltare le testimonianze di sopravvissuti toscani ma non solo: deportati politici, ebrei ma anche sinti, rom omosessuali e testimoni di Geova.
Accanto allo spazio museale si trova il Centro di Documentazione della Deportazione e della Resistenza, che raccoglie i materiali relativi alla memoria degli eccidi, della guerra partigiana e delle deportazioni, mettendosi a disposizione non solo degli studiosi ma anche di iniziative didattiche nelle scuole.
Il Museo audiovisivo della Resistenza a Fosdinovo
Non poteva che trovarsi in provincia di Massa Carrara, insignita della Medaglia d’oro al valor militare per il suo contributo alla lotta partigiana, uno degli spazi espositivi più interessanti e all’avanguardia dedicati alla Liberazione: il Museo audiovisivo della Resistenza di Fosdinovo.
Inaugurato nel 2000 grazie al primo sindaco di Sarzana ed ex partigiano Paolino Ranieri, il museo conserva testimonianze audio e video della Resistenza nel territorio apuano e della Lunigiana, attraversato all’epoca dalla Linea Gotica e per questo teatro di scontro tra l’esercito tedesco e le forze partigiane di liberazione.
Si possono così ascoltare le voci e vedere i volti dei partigiani e dei sopravvissuti che oggi non ci sono più e grazie a percorsi interattivi ripercorrere tutta la storia di quegli anni drammatici. Un percorso emozionante che valorizza la dimensione umana della Resistenza e rende omaggio a tutti quelli che combatterono e diedero la vita per la libertà.
I musei della memoria di Siena e San Miniato
A Siena dal 2007 si possono visitare le Stanze della Memoria, un percorso museale e didattico dedicato al periodo storico che va dal ventennio fascista alla Liberazione ed è situato in un luogo simbolico: la ex Casermetta della Repubblica Sociale Italiana, che fu un luogo di torture e interrogatori dei partigiani durante la Resistenza.
A San Miniato invece si trova il Museo della Memoria, inaugurato nel 2018 e realizzato in collaborazione con la Scuola Normale di Pisa: un itinerario che raccoglie le testimonianze dei cittadini e ripercorre la storia del territorio dal 1921 alla Liberazione attraverso lettere, fotografie e memorie video.