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Da La voce a Lacerba, in mostra le riviste culturali del primo ‘900

Oltre 250 i pezzi all’esposizione di Uffizi e Biblioteca nazionale centrale di Firenze. All’inaugurazione La Russa e Sangiuliano

La mostra sulle riviste letterarie del Primo Novecento agli Uffizi – © Emanuele Minerva/Ministero della Cultura

Da La Voce di Prezzolini a Lacerba di Soffici, passando per La rivoluzione liberale di Gobetti a L’Ordine nuovo di Gramsci, da Strapaese di Longanesi a 900 di Malaparte e Bontempelli. Un itinerario fra edizioni originali delle riviste, pubblicazioni d’avanguardia, libri, manifesti, fogli, copertine, caricature, e una selezione di dipinti, disegni e sculture dell’epoca.

E’ la mostra ‘Riviste. La cultura in Italia nel primo ‘900’, organizzata dalle Gallerie degli Uffizi insieme alla Biblioteca nazionale centrale di Firenze. Oltre 250 i pezzi che compongono l’itinerario della mostra curata da Giovanna Lambroni, Simona Mammana e Chiara Toti. Una panoramica delle più influenti riviste culturali italiane nel primo quarto del secolo scorso a testimonianza dell’acceso dibattito intellettuale che animò i primi decenni del Secolo Breve.

La mostra sulle riviste letterarie del Primo Novecento agli Uffizi

La mostra, aperta dal 15 giugno al 17 settembre, è stata inaugurata nellenuove sale al piano terra della Galleria degli Uffizi, alla presenza del presidente del Senato, Ignazio La Russa, e del ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano. “Una mostra preziosa – ha affermato Sangiuliano -, che ha il merito di ricordare quel crogiuolo di intelligenze che furono le riviste italiane ai primi del Novecento“.

Le riviste culturali italiane del primo ‘900 rappresentarono “una reazione” culturale al positivismo “che preparò una reazione politica contro la palude, la stagnazione e il ritorno agli antichi ideali, che sono ideali del Risorgimento” ha aggiunto Sangiuliano.

La mostra sulle riviste letterarie del Primo Novecento agli Uffizi

Ho voluto fortemente questa mostra – ha detto – perché da giornalista ho studiato e approfondito questo periodo, ed è stato un periodo credo fondamentale per la città di Firenze, perché in quel momento Firenze rappresentò il fermento culturale della nuova Italia che stava nascendo attorno alla rivoluzione industriale. Questo lo coglie benissimo, nel profilo ideologico del Novecento italiano, Norberto Bobbio che dedica un capitolo a quello che è il risveglio della cultura italiana che viene fatta in nome dell’idealismo italiano in contrapposizione al vecchio positivismo”.

Per il direttore degli Uffizi, Eike Schmid “la mostra costituisce una prima in assoluto, per ampiezza e contenuti: le riviste, la grafica delle copertine, le opere d’arte di grandi artisti del momento, insieme ai testi – molti dei quali di qualità e impegno straordinari – ci fanno subito entrare in un mondo di scambi fervidi e fruttuosi tra gli intellettuali del tempo, alcuni anche giovanissimi. È come vedere il film storico di quei decenni di inizio Novecento che hanno cambiato il volto dell’Italia e la sua posizione rispetto all’Europa”.

Eike Schmidt, Gennaro Sangiuliano, Laura Passarelli, Ignazio La Russa

La Russa: regole stringenti per i turisti

Per La Russa l’esposizione “va a colmare un vuoto che durava da troppi anni”. A proposito delle presenze record di turisti a Roma come a Firenze il presidente del Senato si augura che venga trovato “un modo non per limitare, ma per ordinare l’occupazione massiccia da parte dei turisti delle bellezze uniche al mondo, che Firenze offre come museo a cielo aperto“. E ha concluso “come tutti i musei forse merita di essere dotato di regole ancora più stringenti per evitare che chi lo visita si perda un po’ del fascino che Firenze può esprimere“.

 

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