Cultura /L'INTERVISTA A FRANCO VACCARI

Da La Verna e Camaldoli a Rondine. L’eco della spiritualità per scrivere nuove Parole di Pace

Sono “I Giovedì di Rondine”. Cristiani, musulmani ed ebrei a confronto in un nuovo percorso di formazione dell’umano per tutti: laici, religiosi e non credenti

In un presente travagliato dalle guerre, dalla violenza, dal pregiudizio e dalle ostilità che si fanno strada in ogni piega della società, la Cittadella della Pace inaugura ad Arezzo un nuovo percorso di confronto e formazione gratuita, con cadenza mensile e aperto a tutti: “I Giovedì di Rondine: Parole di Pace. La meditazione sui tesori spirituali del Cristianesimo, dell’Ebraismo e dell’Islam”.

Per conoscere questa iniziativa abbiamo intervistato il professore Franco Vaccari, presidente e fondatore di Rondine:

Presidente Vaccari, possiamo dire che la Cittadella della Pace con i suoi giovani “nemici” provenienti dalle zone di conflitto armato di tutto il mondo è da sempre un luogo di dialogo interreligioso, di rispetto del credo e della fede di ognuno. Con questa serie di incontri però Rondine si apre al mondo e alle cittadine e ai cittadini, non solo ai giovani, e partendo da Arezzo guarda alla Toscana e a tutto il Paese: come nasce questo progetto?

“La spiritualità è un tema fondante di Rondine, che ha origine da un’ispirazione cristiana; infatti, Rondine nasce da La Verna e da Camaldoli, dalla ricchezza e dalle radici del monachesimo benedettino camaldolese – che ha saputo generare una civiltà – e dall’apertura di cuore e di mente di San Francesco, che sul monte de La Verna ricevette le stimmate, che noi abbiamo sempre accolto come le ferite del dolore di tutta l’umanità. Nel 1985 salimmo a La Verna con cristiani e musulmani e firmammo una carta di comunione tra noi, quel reciproco riconoscerci e impegnarci per la pace, che passo dopo passo ha portato al primo viaggio in Russia nel ’95, a seguito della guerra russo-cecena. Una mediazione segreta di alcuni mesi che portò al primo cessate il fuoco. Al tavolo della trattativa, al Cremlino, il 27 maggio di quell’anno, alla richiesta ‘perché siete qui?’, rispondemmo ‘Per i giovani, i deboli, i poveri che stanno morendo sotto le bombe’. Fu lo sblocco della trattativa, nella sua semplicità e nella sua forza. Da quella azione di diplomazia popolare sono giunti a Rondine i primi giovani russi e ceceni, e da lì ha preso avvio lo Studentato Internazionale, che oggi chiamiamo World House”.

E come si arriva dal La Verna e Camaldoli a “I Giovedì di Rondine?”

“Precisiamo che la spiritualità a Rondine non è mai stata vissuta in maniera confessionale, come una parrocchia, per capirci – ma è stata vissuta come dimensione della vita umana con cui dobbiamo dialogare, farei i conti. E la vita dello spirito è pluriforme. E Rondine, che lavora sullo sviluppo dell’umano integrale, non può che accogliere e destinare la sua attenzione al nutrire la vita interiore”.

Qual è il senso e il valore, al giorno d’oggi, del mettere in dialogo le grandi religioni monoteiste sui testi sacri?

“Il senso sta nell’incontro delle varie spiritualità. Un conto è la spiritualità in senso vasto, poi c’è la spiritualità che si sviluppa nell’alveo delle grandi religioni. E qui c’è un altro tema fondante di Rondine: il conflitto. Perché le religioni nella Storia sono state generatrici di pace e di sviluppo, ma non dimentichiamo che nel nome di Dio si sono compiute le più terribili efferatezze, e si compiono ancora le più terribili guerre di religione. Nel nome di Dio ci si prende cura dell’umano, nel nome di Dio si è distrutta la persona umana. Rondine chiama le religioni a ragionare su questo e le riunisce per andare alle radici, alle fonti.

L’obiettivo è estrarre dalle tre religioni monoteiste le perle di saggezza e sapienza per la pace, per uno sviluppo umano integrale

Non è un seminario di teologia, ma è una chiamata ai testimoni delle religioni, ai credenti, che ci aprano alle ricchezze spirituali capaci di generare pace per ognuno di noi, a prescindere dal nostro credo”.

Chi sono gli ospiti e relatori che a Rondine affronteranno la spiritualità?

“Da novembre a maggio ospiteremo teologi e i biblisti cristiani, Benedetto Rossi e Rosanna Virgili, Sabino Chialà, Priore della Comunità di Bose e Daniele Moretto – anche lui della Comunità di Bose, la imam Maryan Ismail e Enrico Fink, esponente della Comunità ebraica di Firenze. Schiuderanno la ricchezza della Sacra Scrittura, della Torah, del Corano in base alle rispettive sensibilità e secondo la propria fede. Insieme vedremo come queste ricchezze spirituali possano essere generatrici di pace e mostrare come, al contrario, se ci si impossessi di questa bellezza per dare forma al volto di un ‘Dio di guerra’ si metta in atto un tradimento di queste antiche parole e insegnamenti”.

Esperti, religiosi, laici: l’incontro tra diverse spiritualità è chiaro, ma i giovani che sono da sempre protagonisti a Rondine, dove sono in tutto questo?

“Questo è prima di tutto un incontro tra generazioni e sensibilità, nel segno dell’ospitalità.

È un percorso che invita a misurarsi con la dimensione spirituale in un dialogo con le religioni, con un approccio laico e una vocazione universalistica. Niente a che vedere con un ‘club di iniziati’

Vogliamo rompere quei confini che nascono e rinascono continuamente: tra esperti e non esperti, tra giovani e adulti, tra cristiani, musulmani ed ebrei. Per imparare ad ospitarci quotidianamente e riportare quelle parole di pace nella vita quotidiana. Io, cristiano, andrò ad ascoltare la Imam senza paura che mi converta. Voglio sentire le sue ricchezze perché ne ho bisogno, e viceversa. Così come tra credente e non credente. Come ci ha insegnato il cardinale Carlo Maria Martini con la ‘Cattedra del non credente’ ”.

Ci può spiegare meglio il concetto della “Cattedra del non credente”?

“Il cardinale Martini diceva che ciascuno di noi ha in sé un non credente e un credente che si parlano dentro, che si interrogano a vicenda. Questo è un dialogo prezioso per la spiritualità e la vita, altrimenti si rischia che nascano fondamentalismi pericolosi”.

Qual è l’augurio di questo percorso, l’obiettivo, con che spirito arrivare e con quale spirito uscirne?

“Con lo spirito della curiosità, dell’apertura, dell’accoglienza e dell’ascolto e che poi diventi una pratica di ospitalità profonda nel cuore di ciascuno di noi”.

 

Gli appuntamenti de “I Giovedì di Rondine: Parole di Pace. La meditazione sui tesori spirituali del Cristianesimo, dell’Ebraismo e dell’Islam”, ogni primo giovedì del mese alle 18.30.  Info e prenotazioni: segreteriagenerale@rondine.org

Giovedì 7 novembre | Daniele Moretto, Comunità di Bose

Giovedì 5 dicembre | Benedetto Rossi, Biblista

Giovedì 9 gennaio | Sabino Chialà, Priore Comunità di Bose

Giovedì 6 febbraio | Maryan Ismail, Imam

Giovedì 6 marzo | Rosanna Virgili, Biblista

Giovedì 3 aprile | Enrico Fink, comunità ebraica, Firenze

Giovedì 1 maggio | Rosanna Virgili, Biblista

 

Informazioni sull’evento:

Tutti gli eventi nel calendario di
I più popolari su intoscana