Toscana protagonista con lo chef Stefano Pinciaroli dell’ottava edizione de “La cucina italiana nel mondo“. Alla rassegna che ogni anno promuove il Made in Italy a tavola, il talentuoso chef di Ps a Villa Petriolo terrà alto il nome della tradizione culinaria italiana, ora candidata a patrimonio immateriale dell’Unesco.
L’attenzione che la rassegna dedica quest’anno alla sostenibilità a tavola ben si sposa con la filosofia dello chef Stefano Pinciaroli e del ristorante Ps, premiato con una stella verde Michelin, e inserito nel contesto di Villa Petriolo che quest’anno ha ottenuto la certificazione GSTC: è il primo agriturismo al mondo totalmente sostenibile.
La Toscana di Pinciaroli nella cena di gala
A coronamento degli appuntamenti dal 13 al 19 novembre in tutte le sedi dei consolati e ambasciate italiane degli Stati Uniti d’America, una cena organizzata dall’ambasciatrice italiana a Washington Mariangela Zappia, con 75 selezionati ospiti dell’élite politica americana.
Per la cena Pinciaroli ha inserito in menu alcuni dei piatti che esprimono al meglio la sua filosofia green rendendo omaggio anche alla tradizione toscana: fregola con ragù d’agnello, caprino fresco, melegrano e timo e la rivisitazione della storica ricetta di Caterina de’ Medici Anatra al melarancio, Petto d’anatra, crema di mele all’olio, polvere di arance e cipollotto stufato.
Un ambasciatore della cucina italiana
“Sono onorato e al tempo stesso emozionato per queste opportunità. Un invito che da una parte è uno stimolo e dall’altro richiede una buona dose di responsabilità. Per me è l’occasione di essere ambasciatore della cucina toscana, riproponendo alcune ricette storiche. Un omaggio, ad esempio, alla figura di Caterina de’ Medici e all’apporto che ha dato in generale alla cucina non solo italiana” racconta lo chef.
Il progetto green Ps a Villa Petriolo
La rassegna dedicata alla cucina italiana nel mondo è l’occasione per far conoscere al di fuori dei confini nazionali l’interessante progetto nel segno della sostenibilità che Pinciaroli sta portando avanti a Villa Petriolo.
“Fin dalla nascita di PS nel 2010 -ricorda lo chef- con il mio socio e direttore di sala Lorenzo Caponi abbiamo sviluppato una rete di piccoli produttori locali. Un modo per noi per valorizzare il territorio all’interno di un progetto di fine dining“.
Un’iniziativa che ha visto Pinciaroli tra i precursori, uno sforzo premiato con la stella verde dalla Rossa. “Per noi già a quel tempo il principio di prossimità di reperimento della materia prima era centrale, come la sfida di fare alta ristorazione in un piccolo borgo di provincia” assicura.
Prossimità e sostenibilità per Pinciaroli
Pinciaroli nel corso dell’ultimo decennio ha puntato sempre di più sul concetto di prossimità, utilizzando in cucina tutto quello che è prodotto a Villa Petriolo. “Possiamo puntare su materie prime d’eccellenza: farine di grani antichi, ortaggi, frutta, le carni provenienti dagli allevamenti di capre, pecore e maiali di cinta senese presenti in azienda. E ancora legumi, vini, olio, birra. Quello che non arriva da Villa Petriolo è prodotto dalle aziende agricole nelle vicinanze“. Stesso discorso pure per il pesce che arriva dal Tirreno: frutto di attività nel segno della sostenibilità.
Virtuosa anche la gestione delle acque, che vengono depurate e riutilizzate per annaffiare mentre l’energia arriva da pannelli fotovoltaici e solari termici per assicurare l’autosufficienza. Perfino il personale, tutto locale, ha sposato questa filosofia e collabora attivamente per ridurre gli sprechi e ottimizzare i processi.
Ma per Pinciaroli la trasferta americana è anche un momento di grande emozione. Può seguire i passi di tanti grandi nomi della cucina italiana che prima di lui hanno partecipato alla rassegna: Massimo Bottura, Carlo Cracco, la famiglia Cerea solo per citare alcuni dei big.