Permettere alle imprese vitivinicole di avere un unico strumento digitale per l’intera gestione aziendale: è questo l’obiettivo della startup Cubo Software, nata da un’idea del giovane imprenditore fiorentino Andrei Rusu, che dopo aver lavorato nel settore IT e software, ha scelto di concentrarsi sul mondo delle cantine e sulle loro esigenze.
Una spinta alla digitalizzazione per le cantine
La digitalizzazione infatti si fa sempre più strada nel mondo vitivinicolo, ma per il monitoraggio delle attività in cantina il 48% delle aziende ricorre ancora ai sistemi tradizionali, come i fogli di calcolo di Excel, e il 12% utilizza addirittura i sistemi manuali: Cubo Software nasce per accompagnarle nell’agricoltura 4.0.
“Siamo convinti che le innovazioni del settore agroalimentare oggi debbano essere il più pratiche ed efficaci possibili e che sia fondamentale parlare e confrontarsi costantemente con proprietari di cantine e professionisti del settore. La partecipazione a numerose fiere ci ha permesso di capire infatti che, nonostante in Italia siano più di 90mila le cantine attive, le soluzioni per digitalizzare il settore vitivinicolo e agevolare il lavoro delle realtà che vi operano sono ancora poche. Cubo Software nasce proprio per offire un servizio che si adatti in maniera sartoriale alle diverse esigenze di ogni cantina” spiega Andrei Rusu.
Cubo Software quindi non solo supporta le cantine durante il tracciamento digitale di tutte le fasi di lavorazione del vino, dalla vendemmia fino all’imbottigliamento, ma si occupa anche dell’etichettatura ambientale, obbligatoria da inizio anno e che da dicembre dovrà essere integrata con i valori nutrizionali e gli ingredienti.
Un gestionale web semplice e personalizzato
L’applicazione web di Cubo Software è personalizzata per ogni azienda, che potrà aggiornare in autonomia le informazioni sui processi di vinificazione, così come il tracciamento di inizio e fine produzione di ogni lotto di vino. Una volta ricevuti tutti i dati, Cubo Software realizza per ciascun lotto un Codice QR dinamico e univoco, che dà la possibilità a ogni cantina di aggiornare in tempo reale tutte le caratteristiche necessarie a certificare la qualità e sicurezza del vino prodotto.
Sopra ogni QR Code viene poi eseguita una transazione in blockchain, che converte il codice automaticamente in NFT: in questo modo, oltre a garantire il criptaggio dei dati, la cantina ha piena proprietà su tutte le informazioni digitali che vengono condivise attraverso il QR Code.
“Sebbene oggi siano diverse le cantine con cui collaboriamo, una parte importante della nostra crescita la dobbiamo a Fattoria Santo Stefano di Greve in Chianti che ha creduto in noi fin dall’inizio. Questa collaborazione infatti ci ha permesso di migliorare il servizio sempre di più e di aggiustare il tiro in base ai feedback degli utenti, come ad esempio il tradurre le landing pages dei lotti di vino in più lingue” conclude Andrei Rusu.