Salgono a quattro le vittime del crollo del cantiere Esselunga avvenuto ieri a Firenze in via Mariti. I vigili del fuoco, che hanno lavorato tra le macerie tutta la notte, hanno recuperato il corpo di un quarto operaio.
Cordoglio è stato espresso dal capo dello Stato, Sergio Mattarella, in una telefonata al sindaco di Firenze Dario Nardella. La premier Giorgia Meloni ha affermato di seguire “con apprensione l’evolversi della situazione”.
Il cordoglio del Papa. Giani: “Intensificare i controlli”
Oggi il Papa, in un telegramma inviato, a firma del cardinale Segretario di Stato Pietro Parolin, all’arcivescovo di Firenze, il cardinale Giuseppe Betori, esprime “ai familiari delle vittime sentimenti di vicinanza e cordoglio insieme alla sua più viva partecipazione al dolore dell’intera cittadina”. In questo momento particolarmente drammatico, “Papa Francesco – si legge nel
telegramma – desidera rinnovare l’appello alla sicurezza sui luoghi di lavoro auspicando un maggiore impegno di quanti hanno la responsabilità di tutelare i lavoratori e, mentre ringrazia tutti coloro che si stanno adoperando nelle operazioni di soccorso, assicura la sua paterna preghiera e invia a tutti la benedizione apostolica in segno di vicinanza spirituale”.
“La Regione è molto impegnata sul tema della sicurezza nei luoghi di lavoro – ha detto oggi il presidente della Toscana, Eugenio Giani, che è tornato a visitare il cantiere e i feriti ricoverati a Careggi – per molti aspetti la Toscana è un esempio: penso ai protocolli d’intesa con la Procura e con le Forze dell’ordine, che hanno rappresentato una svolta rispetto alla situazione che esisteva nei cantieri e negli stabilimenti del pratese prima dell’incendio di Teresa Moda, ma anche per quanto fatto per il lavoro nelle cave, per combattere la sofisticazione dei beni alimentari. Un impegno e un metodo che intendiamo rilanciare mettendo a punto prescrizioni più severe e intensificando i controlli e anche ricreando un gruppo di lavoro come quello attivato dopo il rogo di Prato”.
“Di fronte a questo tremendo, inaccettabile incidente – ha proseguito Giani – c’è tanta rabbia nella società toscana, ma soprattutto c’è la richiesta forte di non veder più accadere nel nostro territorio tragedie come questa. Intensificheremo i nostri sforzi. La Regione ha già messo a disposizione personale in modo che i magistrati possano intervenire e svolgere la loro azione preventiva. Estenderemo il protocollo di Prato anche su Firenze, visto il gran numero di cantieri presenti in questo momento nel capoluogo toscano.”
Ancora un operaio disperso, tre i feriti
Le operazioni dei vigili del fuoco, impegnati ieri in 50 nelle operazioni di ricerca e scavo, proseguono per trovare l’ultimo operaio ancora disperso. Le operazioni di ricerca però, spiega Luca Cari, dirigente dei vigili del fuoco, sono rese difficili “dalle macerie enormi, travi enormi in cemento. Stiamo utilizzando delle gru per poterle spostare, mettere in sicurezza l’area e fare dei varchi per proseguire con le ricerche”.
Il bilancio al momento è di quattro morti, tre feriti e un disperso. I tre feriti sono operai di 37, 48 e 51 anni tutti originari della Romania. I feriti che sono ricoverati al Trauma Center dell’ospedale di Careggi e “rispondono positivamente alle terapie”. Lo rende noto l’Aou Careggi specificando che “il paziente operato per trauma cranico è in condizioni stabili e in terapia intensiva post-chirurgica”, che “un secondo paziente sarà operato nei prossimi giorni alla colonna vertebrale ed è in terapia intensiva”, mentre “il terzo paziente è in terapia sub intensiva per trauma toracico, nei prossimi giorni sarà sciolta la prognosi”.
Tra le vittime c’è un italiano di 60 anni, Luigi Coclite, di origine nordafricana le altre. Collesalvetti, nel Livornese, è in lutto per Coclite, che abitava a Vicarello, una frazione appunto del comune colligiano, a qualche chilometro da Livorno. “In questo momento proviamo solo tristezza e dolore – ha commentato il sindaco di Collesalvetti, Adelio Antolini – il nostro pensiero va alla famiglia di Luigi, attorno alla quale ci stringiamo con affetto esprimendo le più sentite condoglianze. Esprimiamo inoltre la nostra vicinanza ai familiari di tutti gli altri operai rimasti coinvolti in questo terribile incidente”.
Lutto in Toscana. Un minuto di silenzio in piazza Signoria
Per la giornata di oggi, sabato 17 febbraio, è stato proclamato il lutto cittadino a Firenze e quello regionale in tutta la Toscana.
In segno di cordoglio per le vittime oggi Piazza della Signoria si è fermata per un minuto alle ore 15, in silenzio totale. Molti i presenti. Prima del minuto di silenzio il suono della Martinella: presenti il sindaco Nardella, insieme alla giunta, il presidente della Toscana Giani, esponenti della politica e dei sindacati, l’arcivescovo di Firenze, cardinale Giuseppe Betori.
“È una tragedia che ci ha colpito profondamente e per la quale vorrei ringraziare anche tutti i volontari, i vigili del fuoco, protezione civile, le istituzioni coinvolte – ha detto Nardella – ora più che mai ci raccogliamo intorno ai familiari degli operai che hanno perso la vita mentre lavoravano nel cantiere di via Mariti e ci impegniamo con questo minuto di raccoglimento a essere più uniti e forti che mai perché non ci siano più vittime sui luoghi di lavoro”.
Aperta l’indagine per omicidio colposo
Crolli a catena hanno determinato il disastro di ieri: prima ha ceduto il solaio più alto, poi tre piani sottostanti, secondo la prima ricostruzione degli inquirenti. In particolare si ipotizza che avrebbe ceduto una trave in cemento prefabbricato o, addirittura, il dente di un pilone di tenuta della stessa trave. Da qui il primo innesco del terribile crollo che ha travolto gli otto operai distribuiti nei solai sotto.
La procura ha aperto un fascicolo per omicidio plurimo colposo. Non ci sono, al momento, indagati. Da ieri progettisti e tecnici delle ditte, insieme agli inquirenti, sono impegnati in un difficile accertamento per stabilire esattamente cosa ha causato il cedimento strutturale. Gli elementi caduti dall’alto col peso di tonnellate hanno sfondato più solai dell’edificio in fase di realizzazione. Fare luce sulla tecnica di costruzione adottata e sulla qualità dei materiali usati è la strada che gli inquirenti di procura insieme ai tecnici dei vigili del Fuoco, starebbero battendo in modo primario. Vengono valutate le certificazioni dei materiali, i metodi e i processi di lavoro.
Sono stati acquisiti documenti e progetti nella fase iniziale dell’inchiesta. Ed è su questa trave o sul ‘dente’, l’elemento di snodo e tenuta, che è diretta ora l’attenzione. Qualcosa di straordinario ha ceduto per fare un disastro così vasto. L’area, che copre un isolato, è sotto sequestro.