Le fiale di vaccino contro il Covid arrivano nelle cabine, vengono consegnate agli operatori sanitari con solennità, come a celebrare una laica liturgia di liberazione. La sensazione è quella di compiere un passo vero, reale, verso la fine dell’incubo comune che ha la forma del Coronavirus. Inizia così, con le celebrazioni delle grandi occasioni, la vaccinazione di massa con le dosi Astrazeneca: destinatari, in via prioritaria, i lavoratori dai 18 ai 55 anni considerati a rischio, quindi personale scolastico di ogni ordine e grado e universitario, docente e non docente, forze armate e forze dall’ordine.
La felicità della docente universitaria: “Ci tenevo a farlo subito”
Sono 15.400 le dosi arrivate e prenotate in tempo record attraverso il portale regionale che verranno somministrate fino a domenica prossima nei 15 hub della Toscana. “All’apertura delle agende mi sono subito attivata per prenotarmi ed è stato molto facile, sono molto contenta ed emozionata, ci tenevo a vaccinarmi subito. Ho già l’appuntamento per la seconda dose”, commenta una docente universitaria di 37 anni all’uscita dal Mandela Forum, il più grande hub regionale che solo oggi vaccinerà 500 persone, da domani mille, ma può arrivare fino a 2mila al giorno una volta a regime. Una data simbolica per il luogo iconico di Firenze: oggi infatti, nel 1990, “veniva liberato Madiba e oggi la scienza ci aiuta a liberarci dal virus”, ricorda il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani.
Le somministrazioni proseguiranno mattina e pomeriggio fino al giorno di San Valentino. Per accedere agli hub sarà necessario mostrare la prenotazione o l’sms di conferma e consegnare il consenso informato e il foglio di anamnesi in cui si accertano allergie ed eventuali patologie. Dopo la somministrazione, le persone verranno accompagnate in un uno spazio adiacente le cabine dove dovranno aspettare 15 minuti per accertare eventuali effetti collaterali. Il richiamo sarà effettuato dopo 84 giorni, quasi tre mesi: tempo indicato come il più adatto a potenziarne l’efficacia e la protezione.
Vaccinata il 4% della popolazione toscana
Appena arriverà la prossima fornitura di dosi Astrazeneca, probabilmente sabato, si aprirà un’altra finestra di prenotazione per gli under 55, coinvolgendo gradualmente anche le altre categorie definite essenziali e chi lavora nei luoghi di comunità.
“La Toscana è tra le prime Regioni in Italia a somministrare i vaccini Astrazeneca. Ritengo che, man mano che arrivano le dosi, visto che sono meno di quelle che prevedevamo, le dobbiamo subito somministrare E’ come una corsa contro il tempo”, ha detto il presidente Giani. Ad oggi, il 4% della popolazione è coperta. “Noi dobbiamo guadagnare una postazione in più ogni giorno rispetto al Covid e alle sue le varianti, lo abbiamo visto nelle zone confinanti con l’Umbria, come nelle cittadine di Chiusi o in altre zone di confine”. Da qui l’appello al presidente Mario Draghi: “La priorità è comprare più vaccini”.
I 15 hub vaccinali della Toscana
Sono 15 gli hub nelle città della Toscana che fino al giorno di San Valentino lavoreranno a pieno ritmo per vaccinare tutti i 15mila prenotati (il 73% sono donne). Oltre al Mandela Forum di Firenze, sono a Pistoia la cattedrale ex Breda, a Prato il Pegaso ex Creaf, a Empoli la galleria commerciale dell’ospedale San Giuseppe. Lungo la costa, la Casa della salute di Massa, la Cittadella della salute Campo di Marte di Lucca e i distretti Asl di Viareggio, Cascina, Marina di Pisa, Livorno est e al Perticale di Piombino. Quattro gli spazi nell’area Sud Est: il Centro affari di Arezzo, la discoteca Papillon a Monteroni d’Arbia vicino Siena e i due punti a Grosseto: l’ex centro direzionale di Villa Pizzetti e il distretto sanitario Barbanella.
Entro pochi giorni i presidi vaccinali saliranno a circa 50 per poi arrivare a 300 una volta a regime e con una cadenza più regolare delle forniture.
Stiamo lanciando la più grande sfida al Coronavirus, in un campo di gioco dove nessuno si è mai misurato prima
“Quello che siamo riusciti ad attivare oggi – spiega l’assessore alla Sanità, Simone Bezzini, dal Centro Fiere di Arezzo – è il risultato di uno sforzo straordinario di tutti gli operatori dell’intero sistema sanitario regionale, che ringrazio per l’infaticabile impegno. Sono giorni molto intensi. Ciò che stiamo facendo è qualcosa di nuovo per tutti e di epocale, non esistono precedenti a cui fare riferimento. Stiamo lanciando la più grande sfida al Coronavirus, in un campo di gioco dove nessuno si è mai misurato prima”.
Intanto, continua a procedere con regolarità la somministrazione dei vaccini Pfizer per gli operatori sanitari e socio-sanitari grazie alle 31.590 dosi, arrivate in Toscana lo scorso 9 febbraio e subito prenotate ad apertura delle agende, richiuse per esaurimento di posti disponibili.