Covid-19, l’invito del presidente Giani è a non abbassare la guardia, vaccinandosi e prestando attenzione a mascherine e distanziamento. “Sono preoccupato perché è evidente che il Covid continua a seguire le sue logiche, e quindi in questo caso il Covid sta nuovamente tornando a vedere come crescono i dati” della pandemia ha sottolineato Eugenio Giani, presidente della Regione Toscana.
“Il mese di marzo – ha aggiunto – è un mese sempre con numeri crescenti, sostanzialmente di solito si arriva fino a Pasqua. L’anno scorso la punta di questa onda crescente fu proprio la settimana di Pasqua e quindi dobbiamo essere molto attenti“. Da parte di Giani “l’appello è triplice: coloro che non hanno fatto il rinnovo del vaccino perché pensavano che il Covid fosse finito – dice –, si precipitino a fare il rinnovo del vaccino. Il secondo appello è per coloro che sono fragili e hanno bisogno della quarta dose: la facciano, perché il Covid non è finito. Il terzo elemento che mi preme sottolineare è che non si perda l’abitudine ai comportamenti virtuosi, la mascherina al chiuso, la distanza dalle altre persone, perché il Covid ci costringe a tenere la guardia alta“.
Oltre mille le dosi di Novavax somministrate
Più di mille toscani si sono vaccinati in prima dose con Novavax: lo ha rivelato Simone Bezzini, assessore regionale alla Salute, a margine della firma di un’intesa con Fism Toscana.
“Mi auguro che qualche altro migliaio di toscani abbia un ripensamento, perché vediamo che c’è comunque una correlazione tra vaccinazione, contagi ed effetti sanitari, soprattutto per le forme gravi della malattia“, ha detto.
Bezzini ha aggiunto che “ci sono diverse migliaia di toscani che possono fare la terza dose e non l’hanno fatta: è un problema, bisogna che venga fatta quanto prima“. Nell’allentamento delle limitazioni che seguirà la fine dello stato d’emergenza, secondo Bezzini, “ci vuole gradualità, bisogna fare un passo alla volta, guardare l’evoluzione. E’ giusto superare una condizione di emergenzialità, fa bene il governo a prendere le decisioni conseguenti alla necessità di passare da una gestione di natura straordinaria a una gestione ordinaria. Ma la gestione ordinaria non significa che il Covid non esiste più: significa che dobbiamo cercare di convivere con il Covid, quindi bisogna riprendere tutte le attività, ma con un po’ di attenzione, e alcune regole che devono essere comunque rispettate“.