Certema, il laboratorio tecnologico multidisciplinare ad accesso aperto di borgo Santa Rita, in provincia di Grosseto, si mette al servizio della sanità Toscana per l’emergenza Covid-19. Due aziende del polo, la Femto Engineering srl ( gruppo LCI Italy srl) e la Tosti srl, stanno producendo gli schermi facciali di protezione contro goccioline e spruzzi di liquidi, commissionati dalla Regione Toscana, da destinare al personale sanitario regionale.
Gli schermi protettivi prodotti saranno distribuiti in tutti gli ospedali della Toscana. Si tratta, spiega una nota, di dispositivi che coprono completamente il volto, dalla testa fino al collo, realizzati in materiale plastico trasparente e progettati in conformità al decreto Cura Italia, per garantire la massima sicurezza, in caso di gocce o schizzi di liquidi. Gli schermi facciali sono riutilizzabili più volte.
Certema, inoltre, sta disponendo una serie di misure per le aziende che in Italia stanno riconvertendo una parte dell’attività alla produzione di mascherine chirurgiche, camici e altri mezzi e dispositividi protezione individuale. Queste aziende avranno bisogno di affidarsi ai test di laboratorio per produrre l’autocertificazione, in deroga al marchio Ce, prevista dal decreto legge del 17 marzo 2020, per attestare i requisiti di sicurezza e le caratteristichetecniche dei prodotti immessi in commercio.
“Con l’obiettivo di far fronte a questa nuova esigenza delle aziende – spiega Fosco Tosti, presidente del laboratorio tecnologico di Borgo Santa Rita – Certema si è mobilitata per coordinare i test di laboratorio che si svolgeranno a Borgo Santa Rita e nelle altre strutture toscane del costituendo laboratorio diffuso, nato dal Protocollo d’intesa della Regione, di cui fanno già parte insieme a Certema, realtà come il Polo di Magona a Cecina, Tls di Siena, l’Università di Siena, Cosvig; Bio-ricerche di Castell’Azzara, BsRc di Monia Renzi. In particolare, come laboratorio diffuso, stiamo coordinando l’ingegnerizzazione di un setup di prova, che sarà pronto nel giro di pochi giorni, per far fronte alla crescente domanda di test sulle mascherine chirurgiche”.