Entra in vigore oggi il nuovo dpcm con le misure anti-Covid, annunciate ieri sera da Conte: una stretta prudente e proporzionale. I sindaci potranno chiudere dopo le 21 piazze e vie della movida a rischio. I locali di ristorazione potranno servire al tavolo dalle 5 alle 24, fino alle 18 se non al tavolo; nessun limite al servizio a domicilio né per le attività in ospedali, aeroporti e autogrill. Da mercoledì ingresso alle 9 per le scuole superiori. Una settimana di tempo alle palestre per adeguarsi alle norme, altrimenti dovranno chiudere. Niente sport amatoriale in squadra. Fiere solo da livello nazionale.
“La strategia non è e non può essere la stessa della primavera“, assicura quindi Giuseppe Conte, che avverte: “il governo c’è ma ciascuno deve fare la sua parte“. Ed è solo l’inizio di un piano più ampio. Il Presidente è consapevole “che ci sono ancora diverse criticità: facciamo 160 mila tamponi al giorno – dice – ma certo non possiamo tollerare le file di ore“. Saranno valide fino al 13 novembre le misure del nuovo dpcm sul Covid. Fanno eccezione le norme che rafforzano la didattica a distanza e gli orari scaglionati alle superiori, consentendo i doppi turni e stabilendo l’ingresso a scuola per i liceali non prima delle 9: questa disposizione varrà da mercoledì 21 ottobre. Per le Asl c’è l’obbligo segnalare contagio su app Immuni
Ecco in dettaglio le nuove disposizioni:
– I sindaci potranno disporre la chiusura al pubblico dopo le ore 21 le chiusure di vie e piazze dove si creano assembramenti
– Tutte le attività di ristorazione sono consentite dalle ore 5.00 a 00:00 se il consumo avviene ai tavoli. Se non è previsto ai tavoli, fino alle ore 18. Le consegne a domicilio sono consentite fino senza vincolo
– Nelle sale gioco, sale scommesse, l’apertura sarà limitata sino alle ore 21
– Le attività scolastiche continueranno in presenza. È un asset fondamentale per il nostro paese.Per le scuole secondarie di 2° grado verranno favorite modalità ancora più flessibili dell’organizzazione delle attività didattiche
– Vietato lo sport da contatto a livello amatoriale. Non sono consentite gare e competizioni delle gare agonistiche di base. Consentite attività individuali e attività sportive professioniste
– Incrementeremo anche le modalità per fare corso allo smart working
– Per quanto riguarda le palestre daremo una settimana per adeguare i protocolli di sicurezza e per verificarne il rispetto
La reazione dei sindaci
Il nuovo pacchetto di misure coinvolge soprattutto bar e ristoranti che chiuderanno a mezzanotte, ma su di loro potrebbero gravare provvedimenti che puntano a limitare in modo mirato i luoghi che espongono a maggiore rischio di assembramento: in quei casi la chiusura anticipata alle 21 potrebbe quindi essere applicata – secondo il provvedimento – dagli stessi sindaci per intere strade. Sindaci che però non ci stanno e rimandano la palla al Governo: “Sarebbe un coprifuoco scaricato sulle nostre spalle. L’esecutivo si assuma le sue responsabilità“. In qualunque caso, dalle 18 sarà possibile soltanto il consumo al tavolo, a cui dovranno in ogni caso sedersi massimo sei persone. E all’esterno dei locali dovrà essere riportato il numero massimo di clienti consentiti all’interno. E’ proprio su questi ultimi punti che è rimasta in piedi l’intesa tra governo e Regioni, le quali chiedevano di non penalizzare ulteriormente quei settori già colpiti dal lockdown (4 i miliardi previsti per il ristoro, ma non ‘più a pioggia’).
Il trasporto pubblico
Sul fronte dell’alleggerimento del trasporto locale, l’unica soluzione che accontenta tutti – Esecutivo e Regioni – è quella di portare la quota di persone in smartworking dal 50 al 75%. Non ci sarà una riduzione della quota di riempimento dei mezzi, ma l’adozione di misure un maggior controllo sulle banchine delle metropolitane per agevolare i flussi di salita e discesa. “Aerei, navi, bus, treni a lunga e corta percorrenza hanno contribuito con lo 0,1% al contagio”, chiarisce il ministro ai Trasporti, Paola De Micheli, che – oltre ai 1.600 bus turistici in circolazione – si dice “disponibile a potenziare il sistema“.
Il commento del presidente Giani
“Oggi in regione abbiamo superato i 900 contagi” in un giorno “supereremo i 1.000. Troveremo una stabilizzazione sui 1.100-1.200 casi al giorno di contagio. Cambia la natura del virus, cambia il modello di contagio. Abbiamo davanti tre mesi difficili, in attesa del farmaco o del vaccino. Tre mesi nei quali la prevenzione sarà la nostra arma. E per questo il volontariato deve essere in prima linea nel diffondere il sentimento di responsabilità tra i cittadini”. Ha dichiarato il governatore toscano Eugenio Giani riguardo agli sviluppi dell’epidemia Coronavirus. Giani ne ha parlato intervenendo a Livorno dove si è tenuta l’assemblea regionale di Anpas, l’associazione delle Pubbliche assistenze.