Trentaseimila chili di formaggi, salumi, pasta, conserve di pomodoro, farina, vino e olio 100% italiani, di alta qualità e a chilometri zero in dono dagli agricoltori di Campagna Amica ai più bisognosi nell’ambito dell’iniziativa la “spesa sospesa” operativa in tutta la Toscana. L’iniziativa di solidarietà è promossa da Coldiretti Toscana, in occasione della più grande giornata della “Spesa sospesa del contadino” per aiutare a combattere le nuove povertà e offrire ai più bisognosi un Natale sereno.
Si tratta – spiega la Coldiretti Toscana – della più grande offerta gratuita di cibo mai realizzata dagli agricoltori italiani per aiutare a superare l’emergenza economica e sociale provocata dalla diffusione del coronavirus e dalle necessarie misure di contenimento.
Dove
L’appuntamento è il 23 dicembre 2020, presso il Consorzio Agrario in Via dell’Osmannoro 232 a Firenze, a partire dalle ore 10,30, e in tutte le province toscane, quando saranno donate cibo e bevande alle famiglie più bisognose, attraverso i Servizi Sociali dei Comuni e gli enti caritativi.
Analoghe iniziative si terranno presso il mercato di Campagna Amica in Piazza Giotto ad Arezzo, presso la sede di Coldiretti di Pistoia in via dell’Annona 211, presso Coldiretti Siena in Viale Europa, Coldiretti Grosseto in Via Roccastrada 2, presso Associazione Volontariato San Vincenzo De Paoli Piombino Via Landi 39, presso il Centro Don Bullo Via Tommaso Rook di Pisa e presso la Società San Vincenzo De Paoli ONLUS a Carrara in Via Apuane.
I prodotti donati
Si tratta di pasta fatta con grano 100% italiano, salumi e legumi delle aree terremotate di Lazio, Marche, Abruzzo e Umbria, olio extravergine d’oliva a Denominazione di origine protetta (Dop), pecorino dei pastori sardi e altri generi alimentare Made in Italy, di qualità e a km zero che gli agricoltori di Campagna Amica andranno a consegnare gratuitamente alle famiglie bisognose sul territorio italiano. A beneficiarne saranno soprattutto quei nuclei di nuovi poveri “invisibili” che, proprio a causa del repentino peggioramento della propria condizione economica, non sono stati ancora integrati nei circuiti “ufficiali” dell’assistenza.