La Toscana come già anticipato ieri resta arancione, anche se per poco, con un Rt di 1,23, leggermente inferiore alla soglia di 1,25 da cui scatta la zona rossa, e un tasso di nuovi positivi a settimana di 217 per 100mila abitanti, più basso quindi del limite di 250 fissato dal nuovo decreto legge come soglia per la zona rossa.
3 province e altri 10 comuni in zona rossa
Ci sono però diverse zone rosse, che comprendono altri 10 comuni toscani oltre alle province di Arezzo, Pistoia e Prato, che come annunciato ieri superano tutte e tre i 250 contagi su 100mila abitanti (Arezzo con 266, Pistoia con 356, Prato con 366).
In zona rossa , ha comunicato questa mattina il presidente della Regione Eugenio Giani, si trovano anche i comuni di Firenzuola e Fucecchio (Firenze), Viareggio (Lucca), Scarlino (Grosseto), e nella provincia di Pisa i comuni di Santa Luce, Castellina Marittima, Montopoli, San Miniato, Castelfranco di Sotto, Santa Croce sull’Arno.
Scuole chiuse anche in 5 comuni arancioni
Ci sono poi alcuni comuni che rimangono arancioni ma dove si è deciso per la chiusura delle scuole, perché i focolai individuati riguardavano proprio gli studenti o la diffusione delle nuove varianti.
Da lunedì saranno sono sospese le attività dei servizi educativi dell’infanzia e chiuse le scuole di ordine e grado, con didattica esclusivamente a distanza, anche nei seguenti comuni in zona arancione: Barberino Tavarnelle, Marradi e Reggello (Firenze), Siena e Castelnuovo Berardenga. Naturalmente chi, pur residente, va a scuola in altri comuni potrà continuare a farlo.
Giani: interventi mirati in accordo coi sindaci
“Il dato oggi di 1.326 nuovi casi ci porterà alla fine della settimana su una tendenza” che “sarà una tendenza superiore all’altra settimana, ma presumo di pochissime centinaia: di conseguenza noi abbiamo una tendenza che sta andando verso la stabilizzazione” ha dichiarato oggi il presidente Giani illustrando le nuove misure restrittive anti-Covid.
Le restrizioni adottate oggi sono interventi mirati, presi in accordo con i sindaci: “chirurgici”, come spiega ancora Giani, “che le nuove norme nazionali offrono come possibilità ai presidenti di Regione ma che in Toscana stiamo in verità assumendo da tre settimane”.
Prima, ricorda, è stata ad esempio la volta di Chiusi e di San Sepolcro, argine alla varianti in arrivo dall’Umbria: poi la settimana dopo, tra i maggiori provvedimenti, Siena e Pistoia, Cecina anche. “Ed è stata una strategia che ha funzionato ed ha pagato – commenta ancora Giani – come ha dato atto lo stesso ministro Speranza con cui mi sono sentito ieri”. Tant’è che in alcuni di questi territori i contagi sono già tornati sotto soglia e non sono più rossi
Le regole in zona rossa
In zona rossa gli spostamenti sono vietati, salvo se motivati da comprovate esigenze lavorative o situazione di necessità, mentre è sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. Non sono consentiti gli spostamenti verso le
abitazioni private diverse dalla propria.
I negozi sono chiusi, tranne gli esercizi commerciali di prodotti essenziali: farmacie, alimentari, ferramenta. Chiusi anche barbieri, parrucchieri ed estetisti.
I ristoranti sono chiusi, è consentito soltanto il servizio a domicilio senza limiti di orario e asporto fino alle 22. I bar sono aperti solo per l’asporto fino alle 18.
È consentita invece l’attività motoria individuale all’aperto come la camminata, la bici e la corsa. Agli agonisti è permesso di allenarsi.
Sono sospese le attività in presenza nei nidi e nelle scuole di ogni ordine e grado. Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si possono svolgere, purché nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo con le rispettive confessioni.
Le regole in zona arancione
È consentito spostarsi all’interno del proprio Comune, tra le ore 5.00 e le 22.00, nel rispetto delle specifiche restrizioni introdotte per gli spostamenti verso le altre abitazioni private abitate. Gli spostamenti verso altri Comuni sono consentiti esclusivamente per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione. È consentito il rientro nelle cosiddette seconde case ubicate dentro e fuori regione.
Le scuole sono aperte in presenza ma i presidenti delle regioni possono in casi particolari chiudere immediatamente tutto e lasciare solo la Dad.
In zona arancione tutti i negozi sono aperti. Nei week end continuano ad essere chiusi i centri commerciali.
Per quanto riguarda la ristorazione, è sempre vietato consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti e delle altre attività di ristorazione (comprese pasticcerie, gelaterie, etc.) e nelle loro adiacenze. Dalle 5.00 alle 22.00 è consentita la vendita con asporto di cibi e bevande: dalle 5.00 alle 18.00, senza restrizioni; dalle 18.00 alle 22.00, è vietata ai soggetti che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina o commercio al dettaglio di bevande.
La consegna a domicilio è consentita senza limiti di orario, come anche la consumazione di cibi e bevande all’interno degli alberghi e delle altre attività ricettive, per i soli clienti ivi alloggiati.