Sensibilizzare e informare i cittadini sulle nidificazioni di tartarughe marine Caretta caretta. Le cose da fare e soprattutto quelle da non fare quando ci si trova di fronte un esemplare o un nido. Su questo si è concentrata l’amministrazione comunale di Forte dei Marmi – dopo i recenti quattro casi sulle sue coste – attraverso un incontro pubblico che ha chiamato a raccolta tutti gli enti coinvolti nella protezione del fenomeno, a partire dalla Capitaneria di Viareggio, poi Arpat, l’Uot Toscana Nord, l’Università di Pisa, Legambiente e Wwf.
Nell’appuntamento di martedì 8 agosto a Villa Bertelli, moderato dal sindaco Bruno Murzi, sono stati chiamati a parlare istituzioni ed esperti. Sono stati approfonditi sia gli aspetti generali della specie Caretta caretta, la più diffusa nel mar Mediterraneo, sia le sue caratteristiche fisiche, comportamentali e soprattutto riproduttive, a cui si è aggiunto il resoconto delle azioni di monitoraggio delle spiagge per il censimento e la tutela dei nidi. A ottobre verrà fatto un resoconto delle schiuse e una valutazione sulle azioni da intraprendere per rendere le coste luoghi sempre più sicuri per le tartatughe.
La Toscana è già attiva da tempo nella tutala degli animali marini attraverso Arpat e la sua adesione al progetto europeo “Life TURTLENEST”, finalizzato al miglioramento della conservazione della tartaruga marina, anche attraverso attività di messa in sicurezza dei nidi.
Un anno record per la Toscana, cosa fare quando si vede un nido
Quest’anno in Toscana si sono registrati ben 16 nidi. Un numero record che ha coinvolto costa e isole.
Quando si trova un nido o si vedono tracce sulla spiagge, l’appello è di chiamare subito il il Numero Blu 1530 della Guardia Costiera.
È inoltre possibile inviare la segnalazione di nuovi nidi attraverso la nuova app di Arpat e Regione Toscana, disponibile per Android e IOS, che permette di scattare fotografie e di georeferenziarle in base alla posizione rilevata dal telefono. Il personale tecnico potrà così intervenire per le verifiche e, in caso di accertamento nel nido, metterlo in sicurezza, al fine di tutelare questa specie.