Parlare alla generazione Z, ovvero ai nati tra la fine degli anni Novanta del XX secolo e i primi anni duemila attraverso coloro che hanno dimostrato di esser influenti verso le opinioni e le idee in cui credono i giovani. Con il loro modo di essere e comunicare. Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani ha aperto stamani la seconda edizione del Next Generation Fest ed è proprio con questo spirito influencer, creator digitali, performer, giornalisti ma anche personaggi dello spettacolo, cantautori e attori da questa mattina si alternano sul palco del Teatro del Maggio fiorentino.
I nomi dei big oggi presenti sono stati sicuramente il principale richiamo per la presenza all’evento promosso dalla Regione Toscana e Giovanisì sotto l’alto patrocinio del Parlamento Europeo, ma a fare la differenza e a fare dell’ascolto della platea di giovani, un ascolto di qualità sono i contenuti.
E allora ripercorriamoli insieme: vi condividiamo alcune pillole dei messaggi e degli interventi dal palco che gli ospiti del Next Generation Fest hanno rivolto ai ragazzi e alle ragazze presenti.
O ci interessiamo ai numeri o qualcun altro sceglierà per noi
Magda Bianco della Banca d’Italia, già membro del Comitato italiano per l’educazione finanziaria, spiegando sul palco del Maggio il progetto “Tutti per uno, economia per tutti” rivolto alle scuole ma con un apposito sito online dedicato agli adulti, si è concentrata sull’importanza – imprescindibile – di concepire l’educazione finanziaria come fonte di indipendenza: “Siamo immersi nell’economia e nella finanza. Non avere nessuna competenza su questo vuol dire che qualcun altro sceglie al posto nostro o rischiamo di fare scelte sbagliate o di essere oggetto di una truffa”.
Impegnarsi in ciò in cui si crede
La sportiva, modella e influencer Valentina Vignali, oggi anche in veste di conduttrice, h raccontato uno spaccato della sua vita, dai primi passi di danza all’amore per il basket, fino all’impegno nella lotta al cancro, vinta proprio grazie allo sport: “Se trovate quella cosa che vi piace davvero – ha affermato – in cui vale la pena investire energie, il risultato con l’impegno alla fine arriva”.
Musica, cibo e umiltà: “Abbiate fame”
“La musica insieme al cibo sono gli unici elementi con lo stesso potere evocativo. Mangi un piatto di pasta e ricordi un momento di anni fa, allo stesso modo un brano musicale ti riporta ad un certo momento storico, hanno questo potere su di noi” questo il messaggio di Alessandro Borghese, chef e mattatore televisivo che ai ragazzi ha parlato dell’importanza dell’umiltà per raggiungere i propri obiettivi, lo ha fatto raccontando la sua esperienza diretta: “Nella vita occorre darsi tanti piccoli obiettivi intermedi per raggiungere quello grande, magari lontano e serve tanta umiltà”. Borghese a raccontato che per un anno, quando aveva diciassette anni, è andato a lavorare sulle navi ‘alla pari’: “Mi pagavano con vitto ed alloggio e lì ho imparato un mestiere. Quella è stata la mia università galleggiante, dove mi sono arricchito di persone e culture diverse”. Poi lo chef ha concluso con un invito in perfetto suo stile: “Abbiate fame”.
In Italia serve fare ricerca
A dirlo è stato Sammy Basso. Basso ha 27 anni ed è affetto da una malattia rara, la progenia. Oggi è impegnato da biologo nella ricerca su questa patologia, che ha fatto passi avanti enormi. “Credete nei vostri sogni – ha detto alla platea – La generazione Z è quella del cambiamento ma bisogna fare più ricerca in Italia. Tanti sono i ricercatori italiani all’estero e devono tornare”.
Facciamo votare i quattordicenni (non gli over 70)
Ad averlo detto è Claudio Bisio. Una provocazione tipica del comico e attore che nel suo intervento dal palco, oltre ad aver ricordato il fumettista e scrittore toscana Sergio Staino, amico di Bisio, oggi scomparso, ai ragazzi ha citato la Costituzione e ha lanciato questa provocazione. Il messaggio era chiaro: il futuro è nelle vostre mani. “Sbattiamoci ragazzi, ognuno di noi deve fare qualcosa”. Ecco l’intervento integrale
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I social? Non solo gattini: con i social ci si può fare cultura
Lo sa bene Andrea Moccia, padre di “Geopop”, punto di riferimento di divulgazione scientifica sui social italiani, ha eppure ricordato l’importanza della scrittura.
“In questo mondo super digital la vecchia arte della scrittura è fondamentale – ha detto- e scrivere bene è essenziale se vogliamo che i nostri contenuti social siano letti. I social non sono solo le immagini dei gattini, con i social si può fare cultura, e questo Paese di cultura ha estremo bisogno”.
Sostenibilità è anche attenzione a ciò che indossiamo
Matteo Ward CEO di WRAD ha affrontato il tema dell’innovazione sostenibile e del cambiamento sociale con i giovani di Next Generation Fest