Il lungo ponte di fine aprile ci accompagna nel cuore della primavera, che vuol dire gite fuori porta, voglia di viaggiare e scoprire luoghi nuovi. Ecco una guida ai parchi e ai percorsi all’aria aperta da nord al sud della Toscana, tra mare e montagna.
I parchi da visitare per respirare la primavera
Fioriture mozzafiato e prati vedsi, i parchi in Toscana regalano spettacoli unici. A Firenze, dal 25 aprile, apre il Giardino dell’Iris (fino al 20 maggio, dalle 10 alle 18, a ingresso gratuito). Situato sotto Piazzale Michelangelo ospita oltre 1.500 varietà ed è l’unico al mondo dedicato a questa specie. Sempre a Firenze, c’è Villa Bardini famosa per scalinata barocca, il teatro verde e naturalmente il glicine lungo 70 metri con vista sul Duomo.

A Lucca, in pieno centro, c’è l’Orto Botanico: fondato nel 1820 si estende per circa due ettari dentro le mura rinascimentali della città. Famoso per le camelie e gli alberi monumentali, offre un percorsoi tra serre antiche e moderne, una biblioteca e un museo.
La Villa Reale di Marlia, nel comune di Capannori, regala un rigoglioso parco realizzati da Elisa Bonaparta, sorella di Napoleone. A lei si deve il giardino all’inglese, l’introduzione di nuove specie che rendono unico questo luogo, le famose camelie che caratterizzano i due grandi viali e le statue realizzate in marmo di Carrara. Da segnalare anche il Giardino dei Limoni, con oltre 200 vasi di agrumi, e il seicentesco Teatro di Verzura.
Si possono visitare anche i parchi d’arte a cielo aperto, per una giornata tra natura e cultura. C’è il coloratissimo Giardino dei Tarocchi di Capalbio, realizzato dall’artista Niki de Saint-Phalle, che stupisce con le sue sculture colorate ispirate ai 22 arcani maggiori. Il Giardino di Daniel Spoerri a Seggiano, nel cuore della Maremma: 16 ettari che ospitano oltre 100 opere, e il Parco Sculture del Chianti a Castelnuovo Berardenga.

In viaggio tra i borghi della Toscana
Ce ne sono tantissimi e la primavera è il periodo migliore per visitarli. C’è Cortona, immersa nella Valdichiana aretina: uno dei borghi più suggestivi della Toscana, arroccato su un colle e circondato da mura medievali da cui si può ammirare il Lago Trasimeno.
Nella più profonda provincia di Grosseto si trova un borgo unico, la piccola Gerusalemme: Pitigliano. Si erge sul tufo ed è circondato dai boschi dove si trovano le Vie Cave, le strade-necropoli scavate nella pietra dagli Etruschi.
Visitare un borgo e fare un tuffo (gratis) nell’acqua calda, si può a Bagni San Filippo, nel senese. Qui, tra i boschi si trova la sorgente termale del Fosso Bianco, con le sue vasche di acqua calda, e più avanti la famosa “Balena Bianca”, la formazione calcarea che ricorda appunto la bocca del cetaceo.

Viaggiare nella natura
Percorsi a piedi o in bici, per un viaggio lento lontano dai capoluoghi affollati, che attraversano la regione dal mare alla montagna. Idee da appuntarsi nel diario di viaggio.
All’Isola dell’Elba c’è un mare meraviglioso, ma è anche una meta apprezzata dagli amanti del trekking. Consigliato per i più esperti è il trekking sul Monte Capanne, la vetta più alta dell’isola con i suoi 1019 metri. Via dell’Essenza è invece un sentiero che prende il nome dall’Erica arborea, una delle piante tipiche dell’isola con i suoi fiori bianchi o rosa. Ginestre e mirti, invece, solleticano i sensi nel percorso da Seccheto a Fetovaia.
Nelle crete senesi c’è uno dei più antichi itinerari spirituali della Toscana: la via Lauretana, lunga 114,6 chilometri e collega Cortona a Montepulciano e Siena. Attraverso i territori di Asciano, Rapolano Terme, Sinalunga, Torrita di Siena, Montepulciano, il cammino prosegue poi in Umbria, per giungere alla Santa Casa di Loreto, nelle Marche. Si può percorrere in 5 giorni, oppure in 4 giorni per gli escursionisti più esperti.

Salendo di quota, consigliamo l’Appennino di Bagnone, in Lunigiana, dalla primavera in poi, la natura a 1300 metri dal livello del mare regala panorami mozzafiato con scorci che vanno dalla valle del Magra fino al golfo della Spezia: un luogo ideale per escursionisti, con sentieri battutti e attrezzati anche grazie agli alpeggi dell’Arpa, i bivacchi ristrutturati con i fondi del programma di sviluppo rurale erogati dalla Regione Toscana.
