Torna per la nona edizione Cortona On The Move, il festival che ogni anno porta in Toscana il meglio della fotografia contemporanea internazionale. Dall’11 luglio al 29 settembre ben 31 mostre saranno dislocate tra il centro storico della città e la Fortezza Medicea del Girifalco. Il tema scelto quest’anno è la relazione tra le persone, il paesaggio e il territorio. Il modo in cui trasformiamo i luoghi parla di noi, l’ambiente che ci circonda riflette il nostro modo di pensare, le nostre azioni e la nostra storia.
Simon Norfolk presenta per la prima volta tre progetti in una mostra tematica dal titolo provocatorio Crime Scenes nei quali racconta l’influenza che l’uomo ha sulla terra e sulla sua esistenza; una narrazione complementare è quella del sudafricano Gideon Mendel che con Drowning World Tomorrow esplora il fenomeno delle inondazioni. Arctic Zero di Paolo Verzone è invece un viaggio alla scoperta delle comunità più a Nord del Mondo, Ny-Ålesund, un centro di ricerca e di monitoraggio ambientale nel cuore dell’Artico. Nadia Bseiso con il progetto Infertile Crescent documenta le trasformazioni geopolitiche che dall’inizio del XIX secolo hanno trasformato la culla della civiltà, il Medio Oriente, in una Mezzaluna che brucia in tumulto.
Le esplosioni civili che mutano il paesaggio in modo controllato sono le protagoniste di The Explosion of Landscape: Blasting Practices, la descrizione delle complessità del mondo vista attraverso l’obiettivo di Andrea Botto. Mentre il progetto Legitimacy of Landscape di Yaakov Israel apre delle finestre sul territorio israeliano, sulle persone che ci vivono e sulle loro storie. Yan Wang Preston con Forest indaga la politica di ricostruzione delle foreste e dell’ambiente naturale nelle nuove città cinesi; mentre The Beauty and The Beast il lavoro del duo fotografico Hahn+Hartung racconta la relazione contraddittoria tra uomo e natura vissuta nell’”anello di fuoco”, zona regolarmente colpita da terremoti, eruzioni vulcaniche e tsunami. Un rapporto complesso che si ritrova in An Elegy For The Death of Hamun di Hashem Shakeri che documenta gli effetti del cambiamento climatico nella provincia del Sistan e Balcunistan che da foresta rigogliosa è oggi un deserto sterile anche nei confronti della vita umana.
Il Messico è invece lo scenario di La Caravana, il lavoro della fotografa documentarista Ada Trillo che nell’ottobre del 2018 ha iniziato il suo viaggio seguendo i migranti che da vari stati del Sudamerica cercano di raggiungere gli Stati Uniti. Mentre attraverso Passersby, la fotografa statunitense Lara Shipley immortala un’altra faccia del Messico, il deserto di Sonora, palcoscenico di migrazioni, aspettative umane e dominazione coloniale.
Dalla collaborazione con Intesa Sanpaolo e Archivio storico Intesa Sanpaolo nasce Paesaggio Umano – L’Italia del ‘900, una selezione di immagini che punteggeranno la storia del nostro Paese nell’interazione tra cittadini e paesaggio. La scelta iconografica privilegia immagini che rivelano il rapporto tra i cittadini e il paesaggio sia attraverso le fotografie di disastri ecologici e ambientali, ma anche mettendo in luce iniziative agricole, ricostruzioni e sviluppi infrastrutturali del territorio. Una memoria che senza gli archivi, anche fotografici, andrebbe irrimediabilmente perduta.
Are They Rocks or Clouds? È il lavoro vincitore del PhotoBook Dummy Prize 2018 della fotografa italiana Marina Caneve. Un’indagine territoriale che nasce nelle Dolomiti come analisi del processo di costruzione della conoscenza del rischio idrogeologico per gli abitanti dei luoghi dove potrebbe accadere un’altra catastrofe. Mentre Nanna Heitmann, vincitrice della call New Visions, con Hiding From Baba Yaga racconta il desiderio di protezione e libertà ricercato sulle rive del fiume Yenisei da coloro che vogliono fuggire dalla vita mondana. Una ricerca di libertà vissuta anche in Santa Barbara di Diana Markosian, vincitrice del contest Happiness ONTHEMOVE Award 2018, la fotografa ricostruisce i momenti salienti vissuti dalla sua famiglia venendo negli Stati Uniti dalla Russia.
Per la prima volta, attraverso la collaborazione con Institut d’Estudis Baleàrics, Beatriz Polo Iañez porta a Cortona L’Illa, un progetto fotografico composto da istantanee raffiguranti persone che abitano su un’isola e le dinamiche di interazione; mentre arrivano dal Canada, in collaborazione con Magenta Foundation e Istituto Italiano di Cultura di Toronto, La Strada Blu. 7458 km di coste italiane di Marco Rigamnonti, un ritratto di momenti di vita italiana lontane dal rumore e dal turismo di massa. E Voices in the Wilderness di Ryan Walker che attraverso il suo lavoro documenta la vita della piccola comunità di 350 persone che abita un’isola del Mar di Salish interrogandosi sulla nostalgia di luoghi sperduti e simbolo di un’utopia di fuga per i più lontana.
In occasione del 50° anniversario della University of Georgia Cortona, il progetto Baci from Cortona porta in mostra fotografie personali e ricordi raccolti tramite una call aperta tra cortonesi e americani e l’incontro di due culture. Master of Photography | THE EXHIBITION in collaborazione con Sky Arte presenta le opere di otto fotografi, selezionati da tutta Europa, che sono stati chiamati ad affrontare tematiche eterogenee con l’obiettivo di raccontare il modo che ci circonda tramite uno sguardo moderno.
Cortona On The Move non è solo un contenitore di cultura ma anche un generatore di contenuti. Nelle giornate inaugurali del festival dall’11 al 14 luglio i più importanti professionisti del settore saranno impegnati in eventi come presentazioni, talk, workshop e soprattutto letture portfolio aperte ai giovani fotografi che vedranno il loro lavoro valutato da esperti di livello mondiale. Inoltre grazie alla collaborazione con Canon Academy saranno organizzati tre workshop con quattro grandi fotografi: Jerome Sessini, Simon Norfolk, Paolo Verzone e Renata Ferri.
Per informazioni:
https://www.cortonaonthemove.com/