Il presidente della Regione Toscana su Facebook ha fatto il punto sulla situazione del Coronavirus in Toscana e sulla Fase 2 che stiamo per affrontare.
“Rinascere lentamente, conciliando la ripresa delle attività e dei movimenti personali con la sicurezza e con la riduzione dei contagi.
Io credo che la fase della rinascita -voglio chiamarla così e non burocraticamente fase 2- dovrà essere necessariamente lenta se non vogliamo bruschi ritorni indietro e nuove ondate di contagi.
Dovrà essere una rinascita graduale, sia per le libertà personali, sia per le aperture delle attività economiche.
In questo senso, non tutte le regioni sono allo stesso livello di riduzione dei contagi e differenti soluzioni potranno essere adottate.
Ad esempio: Il Piemonte questa settimana ha superato l’Emilia-Romagna per numero di contagi, ma ha visto diminuire i nuovi casi del 18%. Più consistente il rallentamento dei casi in Veneto (-33%) e Toscana (-42%). Nella regione più colpita, la Lombardia, i nuovi contagi sono diminuiti solo del 3% mentre è in controtendenza la Liguria, dove i casi aumentano del 5%.
Ci vorrà comunque molta attenzione e prudenza.
Soprattutto dovrà essere tenuto sotto monitoraggio l’andamento dei contagi sul territorio in modo da poter intervenire e spegnere subito ogni ripresa di focolaio; immediatamente adottando azioni di contenimento.
Conteranno i test seriologici che in Toscana si stanno facendo a centinaia di migliaia di persone.
Conterà la prevenzione e conteranno ancora le quarantene dei positivi e gli isolamenti di chi ha avuto con loro contatti stretti.
Conterà infine il senso di responsabilità e di disciplina delle persone, il rispetto della distanza è l’uso delle mascherine.
Io penso che occorre assolutamente porsi prioritariamente il problema dell’educazione e dell’affidamento in sicurezza dei bambini e dei ragazzi.
Rispetto a quello che ha fatto il governo su di un piano nazionale, credo che in regione Toscana, dove il rallentamento dei contagi è più netto e dove le misure di protezione che abbiamo preso sono più rigorose che nel resto del Paese, potremo assumere qualche limitato e ben misurato allentamento in più delle restrizioni.
Ma senza esagerazioni, senza rincorse, senza quella tendenza di certa politica ad assecondare per un facile consenso ogni richiesta di apertura che viene dalle categorie e di sblocco totale ai limiti di movimento delle persone.
Apprezzo molti sindaci che, forse per il fatto di vivere concretamente il dramma sul territorio, mantengono un atteggiamento sobrio e di cautela.
Gestire questa rinascita non sarà certo facile ma io ho fiducia.
Non dico che andrà tutto bene. Dico che insieme ce la faremo.”