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Coronavirus: arrivate a Trespiano 50 salme provenienti da Bergamo

Oltre a Firenze anche le città di Pisa e Siena hanno dato la disponibilità ad effettuare cremazioni di defunti da fuori regione

Coronavirus: arrivate a Trespiano 50 salme provenienti da Bergamo

Sono arrivate ieri verso le 17, al tempio crematorio di Trespiano, a Firenze, le 50 salme provenienti da Bergamo. Si tratta di pazienti deceduti da Coronavirus. I feretri sono arrivati con mezzi dell’Esercito italiano, per un totale di nove furgoni. L’autocolonna ha raggiunto la via Bolognese dove c’è il cimitero più grande di Firenze transitando per le strade cittadine. Sul posto anche una nutrita presenza delle forze dell’ordine. Il trasporto si è reso necessario a causa delle difficoltà nella gestione delle salme nel Nord Italia, per l’elevato numero di deceduti.

Oltre a Firenze anche le città di Pisa e Siena hanno dato la disponibilità ad effettuare cremazioni di defunti da fuori regione.

“Firenze è vicina al dolore di Bergamo e delle altre città del Nord fortemente colpite dal Coronavirus”. Ha detto il sindaco di Firenze Dario Nardella. Nardella ha ripetuto che questo gesto “è il minimo che potevamo fare per aiutare Bergamo e il suo sindaco Giorgio Gori. È come se il nostro Paese fosse in guerra”.

L’assessore al welfare di Palazzo Vecchio Andrea Vannucci ha detto che “sono giorni duri, di grande impegno per tutti, in cui la società di gestione ha deciso di rendere operativi i propri operatori giorno e notte per dare un aiuto alle città in difficoltà. A Trespiano la cremazione delle salme che arrivano da fuori città si aggiunge al consueto servizio per i fiorentini e toscani, che verranno regolarmente cremati nell’arco delle 24 ore. Come Comune, nel caso ce ne sia bisogno, possiamo mettere a disposizione anche le celle frigorifere del cimitero di Trespiano. Necessità che al momento non si ravvisa”. “Vorrei rivolgere un ringraziamento anche ai dipendenti e agli operatori cimiteriali e obitoriali del Comune – ha concluso – per quanto stanno facendo in questi giorni di emergenza”.

Foto, fonte: corrierefiorentino.corriere.it

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