Al via all’Ospedale di Livorno la sperimentazione di un farmaco, usato su pazienti ematologici affetti dalla sindrome emofagocitica acuta e la graft versus host disease, con l’obiettivo di impedire l’evoluzione critica dell’infezione da Corona Virus, cercando di evitare il ricorso alle terapie intensive.
L’ASL Toscana nord ovest, con l’apporto delle Università e del CNR ha definito specifici criteri per selezionare i pazienti potenzialmente idonei. In particolare malati ricoverati nel reparto di infettivologia dell’ospedale di Livorno, con iniziale difficoltà respiratoria, ma non ancora in ventilazione assistita, cui somministrare un farmaco orale registrato anche per le condizioni di iper-infiammazione.
I pazienti ad oggi già trattati sono 4: 3 uomini e una donna di età comprese tra i 28 e i 72 anni. Altri 2 hanno avviato oggi (28 marzo) la fase di sperimentazione. Tutti avevano malattia di recente insorgenza con dati clinici confermanti la polmonite da Covid-19, ma con un quadro ancora non evoluto verso la respirazione polmonare assistita, anche se le condizioni cliniche facevano già intravvedere il ricorso imminente alla terapia intensiva ed una prossima intubazione. Il primo paziente trattato è in procinto di superare qualunque forma di respirazione assistita, la seconda è in deciso miglioramento e gli ultimi due, che hann o iniziato da poco, sembrano seguire il medesimo decorso.
La letteratura, i meccanismi di azione, i tempi di efficacia, hanno fatto propendere per l’uso di farmaci inibitori di un sistema proinfiammatorio specifico definito JAK-STAT. Tra i medicinali attivi è stato selezionato, dagli ematologi dell’ASL Toscana nord ovest, per la sua efficacia e la velocità, il ruxolitinib, (JAKAVI), farmaco Novartis che la ditta ha fornito con consenso AIFA in modlità off -label.
“La Regione Toscana -afferma Letizia Casani, direttore generale dell’ASL Toscana Nord – sta seguendo con attenzione questa opportunità e ci auguriamo, che questo farmaco consenta di non fare arrivare i pazienti, con un inizio di crisi respiratoria, alla terapia intensiva garantendone invece una loro più rapida guarigione, comportando anche una possibilità in più per coloro che invece avranno comunque necessità di terapie intensive”.
La Regione Toscana avvierà a breve una sperimentazione ufficiale del nuovo farmaco condivisa con Aifa.