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Consiglio regionale, il Gonfalone d’argento assegnato al “progetto Milite Ignoto”

La cerimonia rientra nell’ambito delle iniziative per il conferimento della cittadinanza onoraria al simbolo dell’unità nazionale

Il Gonfalone d’argento assegnato al progetto Milite Ignoto

Per un soldato come me è una grande emozione ricevere un’onorificenza a nome del Milite ignoto”: con queste parole Rosario Aiosa, generale in congedo dell’Arma dei Carabinieri, medaglia d’oro al valor militare, ha preso nelle sue mani il Gonfalone d’argento del Consiglio regionale della Toscana. Il conferimento della più alta onorificenza dell’Assemblea toscana al Milite ignoto si è svolto a palazzo del Pegaso, in una sala del Gonfalone gremita dalle massime autorità militari, da numerosi sindaci toscani e consiglieri regionali.

Il progetto Milite Ignoto cittadino italiano

Aiosa, tra i responsabili del progetto “Milite ignoto cittadino italiano”, prevede il conferimento della cittadinanza onoraria al Milite ignoto da parte dei Comuni italiani. A ora hanno risposto oltre 4300 amministrazioni, conferendo la cittadinanza quasi sempre all’unanimità, e l’obiettivo è arrivare a breve al cento per cento. Il Consiglio regionale ha deciso di attribuire il Gonfalone d’argento, su richiesta del vicepresidente Casucci, del delegato nazionale Unimri Michele Fiaschi e del presidente Mazzeo.

Il Gonfalone d’argento assegnato al progetto Milite Ignoto

Grande Guerra, il tributo di sangue della Toscana

“Ad oggi 146 comuni toscani su 273 hanno risposto all’appello – ha detto il presidente del Consiglio – e il nostro impegno è quello di far rispondere tutti”. Mazzeo ha aggiunto. “Oggi conferiamo la massima onorificenza del Consiglio regionale – ha poi spiegato Antonio Mazzeoal Milite ignoto per l’elevato valore umano del suo sacrificio, che ha portato a costruire l’identità nazionale”. “La Toscana ha pagato un elevato tributo durante la Prima guerra mondiale – ha ricordato ancora -: circa 40 mila dei 650 mila caduti italiani erano toscani. Questo gesto vuole essere un momento di riflessione, vogliamo ricordare ai nostri giovani i valori della nostra comunità, affermati grazie al sacrificio di tanti giovani del passato, rimarcare il ripudio di tutte le guerre e l’impegno delle Forze armate per la sicurezza del nostro paese”.

Un esempio per le generazioni future

Il vicepresidente Marco Casucci si è detto “emozionato per questo momento, che riafferma i valori che hanno unito l’Italia”. “Anche oggi siamo in guerra – ha aggiunto – c’è un clima di insicurezza che genera la fuga di disperati che si uniscono ad altri tanti disperati che fuggono dai conflitti nei loro paesi. Solo lavorando tutti insieme per il bene comune possiamo uscirne”. Il presidente regionale di Anci (Associazione Comuni italiani) e sindaco di Prato Matteo Biffoni ha sottolineato come “Anci abbia accolto subito con favore l’idea del conferimento della cittadinanza italiana al Milite ignoto, perché è un simbolo dell’unità del paese. Ci sono valori che ci uniscono, al di là della dialettica politica, e che sono alla base della democrazia”.

A margine della cerimonia, il segretario dell’Ufficio di presidenza Diego Petrucci ha voluto sottolineare che “in questo momento così complicato è importante rimanere uniti e ricordare che l’Italia è stata costruita con il sacrificio di tanti”.

Le celebrazioni del Milite Ignoto

Aiosa ha ricordato come l’iniziativa rientri nell’ambito delle celebrazioni per il centenario del Milite ignoto. Uno dei momenti più evocativi si è avuto lo scorso 2 novembre, con l’arrivo alla stazione Termini a Roma, dopo aver percorso lo storico tragitto del 1921, del Treno della memoria, esattamente cento anni dopo che il convoglio su cui era stata posta la salma del Milite ignoto era giunto da Aquileia a Roma. La salma fu poi traslata, il 4 novembre, nel sacello dell’Altare della patria. Episodio ricordato anche da un breve documentario, elaborato sui materiali Luce, proiettato nella sala del Gonfalone. Questo stesso treno, ha annunciato il generale, ripartirà a ottobre per transitare attraverso tutte le regioni che non sono state interessate dal tragitto originario.

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