Un lungo viaggio per immagini nelle diverse forme espressive del Novecento per evocare l’importanza di gesti, emozioni e visioni che la pandemia ci ha a lungo negato. Sono queste le suggestioni della mostra ‘SOCIAL-e’, immagini della socialità in Italia fra Liberty e Art déco, a cura di Nadia Marchioni, che verrà inaugurata sabato 10 luglio alle 18.30 con apertura al pubblico da domenica 11 luglio. L’esposizione al Palazzo Mediceo di Seravezza a Lucca organizzata dalla Fondazione Terre Medicee segna la riapertura dello storico edificio patrimonio Unesco nel segno della bellezza.
L’arte per la socialità negata dall’epoca Covid oggi finalmente riconquistata.
«L’esposizione», spiega la curatrice Nadia Marchioni «nasce dalla riflessione su quanto insostituibile sia il confronto diretto, la condivisione di luoghi, valori, esperienze culturali, di quale abisso si apra davanti ai nostri occhi, privati a lungo delle piccole o grandi felicità offerte da un viaggio, una visita al museo, uno spettacolo a teatro o al cinema, un incontro, una passeggiata in campagna, in riva al mare o nelle nostre amate città, le cui strade e piazze deserte di persone e di suoni non saranno dimenticate facilmente».
L’esposizione si articola in otto sezioni che evocano, attraverso dipinti, sculture, progetti e, soprattutto, manifesti delle più originali firme del Novecento, le più varie espressioni della vita sociale e culturale del secolo passato. Cinema, teatro, musei ed esposizioni, turismo, sport, viaggi, occasioni di incontro, sono i soggetti indagati dalla mostra, rimarcando l’importanza vitale che a questi temi veniva affidata dai maggiori artisti del Novecento, impegnati nella realizzazione di progetti per i luoghi destinati alla vita sociale e culturale, per la promozione di opere cinematografiche e teatrali, così come di eventi, prodotti e manifestazioni, anche attraverso il fantastico universo dei manifesti pubblicitari, visibile e storica affermazione, nel tessuto urbano novecentesco, di una nuova e moderna socialità.
Il percorso espositivo e alcuni degli artisti in mostra
Il percorso espositivo contempla una sala interamente dedicata al tema delle città, con un metafisico e misterioso scorcio cittadino di Luigi Gigiotti Zanini, memoria di paesaggi urbani che non vorremmo mai più vivere nella loro forzata e inquietante solitudine. In questa sezione troviamo anche opere di Galileo Chini e di grandi illustratori italiani come Marcello Dudovich. Due sale sono incentrate invece sul teatro, altro aspetto della nostra vita sociale che ci è molto mancato, con alcune opere grafiche e una maquette per le scenografie del teatro greco di Siracusa del grande artista romano Duilio Cambellotti ed affiches dedicate al teatro dell’opera, come quella realizzata per una rappresentazione della Tosca di Puccini da Leopoldo Metlicovitz, uno dei padri del moderno cartellonismo italiano. Poi i viaggi – con una sala in cui spiccano un importante e scenografico manifesto di Mario Sironi e i disegni dell’architetto Arrigo Cantoni, mai esposti prima d’ora, per la Nuova stazione di Milano (progetto cui prese parte con Cantoni anche Antonio Sant’Elia) – e i grandi eventi espositivi di inizio Novecento come l’Esposizione internazionale d’arte moderna decorativa di Torino del 1902 per la quale Leonardo Bistolfi realizzò un bellissimo manifesto liberty, presente in mostra, rimasto nella storia della cartellonistica italiana. Altre due sale sono dedicate rispettivamente agli incontri cittadini e allo sport: nella prima, molte vivaci réclame di iconici prodotti e grandi magazzini dell’epoca, a firma di noti maestri della grafica pubblicitaria quali Leonetto Cappiello e Adolfo Hohenstein; Fra gli artisti presenti in mostra figurano anche Thayaht e Ram, fratelli ed eclettici artisti fiorentini che ebbero fecondi rapporti con la Versilia.
La mostra Social-e è stata presentata in Consiglio regionale della Toscana dove il presidente del Consiglio regionale Antonio Mazzeo ha dichiarato: “Questo è esattamente il segno della ripartenza che noi auspicavamo. Tenere insieme la bellezza delle nostre spiagge e tutto quello che c’è nel nostro entroterra fatto di arte, storia e cultura. Sono orgoglioso di presentare questa mostra che dà la possibilità finalmente di riaprire al pubblico, dopo i lavori di climatizzazione che abbiamo anche sovvenzionato come Regione Toscana, il Palazzo Mediceo”.
“Il Palazzo – ha aggiunto il presidente dell’Assemblea regionale – è il simbolo forte di quella che era la Toscana di Cosimo de’ Medici. Era il luogo che lui utilizzava insieme alla famiglia per andare alle cave di marmo e per vivere quel territorio. Un luogo affascinante, che anche grazie a questa mostra, tornerà a splendere”.
Un evento che è diventato simbolo di ripartenza per l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Seravezza Giacomo Genovesi: “Finalmente riapriamo, e lo dico con enorme gioia, dopo un periodo difficile, ma anche dopo un investimento importante che abbiamo fatto in area medicea per la climatizzazione di tutti gli spazi che saranno al centro della mostra. Una riapertura in grande stile di Palazzo Mediceo che accoglierà cittadini e turisti in una stagione che si preannuncia per tutta la Versilia veramente importante dal punto di vista numerico delle presenze”.
Una mostra raccontata dalla curatrice, Nadia Marchioni: “Le opere che sono esposte a Palazzo Mediceo di Seravezza vanno dal periodo liberty al déco. La mostra si divide in diverse sezioni che vogliono rievocare quella socialità che ci è mancata e quindi il cinema, attraverso i manifesti cinematografici delle grandi firme della cartellonistica italiana, il teatro, i viaggi che ci sono molto mancanti e quindi la pubblicità, i grandi manifesti che pubblicizzano il nostro Paese anche dal punto di vista turistico”.
Margherita Cirulli, della Fondazione Cirulli, racconta com’è nata la mostra: “Un progetto in linea con il nostro lavoro che intende perseguire l’obiettivo di valorizzare, di narrare l’arte italiana del ‘900, un’arte che conta su una straordinaria creatività da parte dei maggiori artisti del secolo. Questa mostra, a partire dalle opere, oltre cento, della Fondazione, è una bellissima collaborazione con il Palazzo Mediceo di Seravezza, che è il contenitore ideale di questa esposizione, ed è anche un simbolo di un turismo sensibile, attento a progetti culturali di grande prestigio”.