Come aprire una partita iva o fare un business plan e una strategia di marketing, consigli pratici e utili per diventare imprenditori nel commercio, turismo e servizi. Una lezione particolare per gli studenti delle scuole secondarie superiori “Calamandrei” di Sesto Fiorentino, “Cellini”, ISIS “Machiavelli” e IIPSSEOA “Saffi” di Firenze. L’aula per venerdì 17 marzo è stato l’auditorium della Camera di Commercio di Firenze che ha ospitato l’incontro formativo su “Creare impresa nel settore terziario” nell’ambito del progetto “Orientarsi al futuro”, coordinato dalla Camera di Commercio e dall’Ufficio Scolastico regionale.
Sulla cattedra le associazioni di categoria, gli operatori e gli imprenditori, soprattutto giovani, per presentare aille ragazze e ai ragazzi le varie fasi necessarie a maturare un’idea imprenditoriale: dalla stesura del business plan alla scelta dell’assetto aziendale, dalla ricerca dei finanziamenti alla selezione e gestione dei collaboratori fino alla pianificazione delle strategie di marketing e dell’attività formativa e di aggiornamento.
E poi i casi pratici, di successo, alcuni nati da un’idea e diventati realtà economiche autonome e innovative. Come le storie di tre imprenditori fiorentini. Silvia Plebani, giovane fondatrice e titolare dell’azienda NopOnlyPlant, nata in piena pandemia come market place on line di piante esotiche e tropicali, capsule collection e green design, oggi anche con un atelier botanico a Fiesole e una gallery nella Manifattura Tabacchi.
Come Filippo Zeppi, 32 anni, titolare e mente creativa di Digital Tomato, azienda di digital marketing specializzata nel settore food, nata nel novembre 2017 e oggi in continua espansione. E poi Alessia Osti, che insieme alla sorella Alessandra rappresenta la seconda generazione alla guida dell’azienda di famiglia Osti srl, attiva nel settore arredo bagno e pavimenti.
“Il terziario ha bisogno dei giovani per portare avanti l’innovazione e abbracciare il futuro”, ha sottolineato il direttore di Confcommercio Toscana Franco Marinoni. La priorità è infatti “mettere a sistema la loro creatività, il loro sguardo nuovo sulle cose” perché “l’autoimprenditorialità possa essere un ottimo strumento per entrare nel mondo del lavoro da protagonisti”.