Come il muschio sui sassi, anzi la carpiccia, come si dice a Castell’Azzara, che resiste abbarbicato e che trova campo fertile anche dove a occhio nudo c’è solo pietra. Muschio resistente, come gli abitanti di questa area remota della maremma toscana, che hanno costruito una comunità intorno alle rocce. Si raccontano in un cortometraggio, spiegando la loro vita che sa di avventura e di forza di volontà, di quotidianità lontana dalla comodità del centro, ma così vicina alla bellezza della natura.
C’è chi decide di abbandonare questi paesi isolati, in tanti, e poi ci sono i pochi che restano, come Luana, Marco, Giada e Priamo hanno scelto di fare a Castell’Azzara. Vite lontane dalla città, che si intrecciano in una comunità piccola e solida. Il film “Come muschio sui sassi” è una produzione corale, partecipata, nata da un confronto promosso dalla Regione Toscana con il Comune di Castell’Azzara e la Cooperativa Ecosistema Comunale nell’estate del 2020 e poi concretizzata in un documentario realizzato dalla Fondazione Sistema Toscana partendo da un’idea di Hitch2 Produzioni.
Sabato 30 ottobre la visione del cortometraggio nella piazza del paese
Il lavoro verrà presentato sabato 30 ottobre, in paese, nella tensostruttura in piazza Gramsci e in diretta anche sulla pagina Facebook della cooperativa di comunità. Con il sindaco, Maurizio Coppi, ci sarà anche l’assessore regionale Leonardo Marras e il direttore FST, Francesco Palumbo. Sarà un momento di riflessione e di approfondimento sulla vita nelle zone remote della Toscana, sulle strategie regionali per le aree interne e su ciò che si può ancora fare per le zone spesso poco accessibili o con servizi scarsi a causa della struttura stessa del territorio.
La scelta di Castell’Azzara non è stata casuale. qui è nata infatti anche una delle prime cooperative di comunità della regione ed è diventata un’area sperimentale di politiche pubblico-private a supporto delle aree interne. Gli abitanti, insieme ad artisti locali, hanno scelto cosa raccontare e come farlo, contribuendo con la loro esperienza e il proprio vissuto alla costruzione di un lavoro corale.
C’è chi ha scelto di tornare e chi di restare oppure di cambiare radicalmente vita. Al centro della produzione video non c’è la bellezza dell’Amiata o e le sue tradizioni locali, ma la quotidianità di persone comuni, che si dispiega a margine dei grandi centri urbani, con le difficoltà e i pregi, con ritmi e scenari diversi dove costruire ogni giorno la propria vita.