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Come cambia il sistema sanitario regionale: nascono i Pir, ambulatori per i codici meno gravi

Presentati i nuovi presidi territoriali, un’alternativa ai pronto soccorso per i casi minori che richiedono un intervento rapido. Giani: “La nuova frontiera per la patologia acuta del cittadino che anziché rimanere in coda per ore e ore potrà essere curato più velocemente”

Sanità salute

Si chiamano Pir e sono i presidi ed ambulatori sul territorio per la presa in carico tempestiva dei cittadini che presentano problemi di natura non grave, ma che richiedono un intervento sanitario rapido. In alcuni casi, sono un’alternativa ai pronto soccorso e rappresentano un pezzo importante del nuovo modello di assistenza territoriale che la Regione sta realizzando.

La sperimentazione dei tre modelli presenti al momento in Italia partirà ad ottobre e durerà sei mesi. All’interno opereranno medici delle continuità assistenziale e infermieri, personale del dipartimento emergenza urgenza del presidio ospedaliero, medici del dipartimento cure primarie e i medici di medicina generale. In ogni Pir ci sarà un’adeguata strumentazione: apparecchi per la misurazione dei valori di emoglobina, glicemia, elettroliti ed altri valori del sangue ad esempio, strumenti per test rapidi, farmaci, un elettrocardiografo connesso in rete e un ecografo.

L’Asl Toscana Centro era stata incaricata di progettare l’architettura del nuovo servizio e il progetto è stato ora approvato dalla giunta regionale e presentato dal presidente della Toscana Eugenio Giani e dall’assessore al diritto alla salute Simone Bezzini.  Presente anche il direttore dell’Asl Toscana Centro Valerio Mari e il direttore del settore welfare e sanità della Regione Federico Gelli. “Questi ambulatori – sottolinea il presidente Giani – saranno un po’ la nuova frontiera per la patologia acuta del cittadino, che, in caso di codici minori, anziché rimanere in coda per ore e ore al pronto soccorso, con i casi più gravi che giustamente hanno precedenza, potrà più velocemente essere curato”. “Una volta a regime – aggiunge – considereremo la possibilità di replicare l’esperienza in altri territori”.

“Abbiamo deciso di sperimentare tutti i modelli in questo momento al centro del dibattito italiano per arrivare a definirne uno toscano – aggiunge  l’assessore Bezzini -. Ci saranno dunque strutture dove si entrerà su indirizzo del medico di famiglia o dell’116117 e altre con accesso diretto.  Si tratta di ambulatori per emergenze non gravi e non critiche,  uno strumento per migliorare la presa in carico dei pazienti ma anche un tentativo di alleggerire la pressione sui pronto soccorso”.

Cosa fanno i Pir

I Pir territoriali avranno la funzione di garantire l’accessibilità e la tempestività delle cure, ma anche la continuità dei percorsi assistenziali. Inoltre, aiuteranno la presa in carico sui pronto soccorso degli ospedali. Il 40-42 per cento degli accessi ai pronto soccorso toscani, ricorda il responsabile della direzione sanitaria Federico Gelli, riguarda infatti proprio i codici minori, di cui la metà è costituita da persone che si presentano da sole.

Si parte dunque da ottobre con la sperimentazione di tutti e tre i tipi di Pir. Ci saranno gli ambulatori “da città”, aperti per dodici ore al giorno, che saranno attivi presso le Case di comunità dei centri più popolati e dove l’accesso avverrà attraverso il medico di famiglia o l’116117. Poi strutture pensate per i presidi sanitari di territori meno popolati e con minor offerta di servizi o a maggior rischio di carenza di medici di medicina generale, dove si potrà accedere direttamente, attraverso i medici di famiglia o l’116117. Saranno inoltre testati anche gli ambulatori che si intende attivare in prossimità dei pronto soccorso.

Per il primo tipo di Pir la sperimentazione avverrà ad Empoli presso la Casa di comunità Gino Strada, a Prato presso la Casa di comunità Centro Est, a Pistoia presso la Casa di comunità “Il Ceppo” e a Firenze presso la Casa di comunità delle Piagge. Per testare i Pir di secondo tipo è stato scelto il centro medico avanzato già attivo a Figline. Il terzo tipo di ambulatorio dove condurre la sperimentazione troverà sede presso l’ospedale Torregalli tra Firenze e Scandicci.

Diversi i casi di cui i Pir si prenderanno carico. Ad esempio di otiti, sinusite, stipsi e diarrea, riacutizzazioni di malati cronici, ferite superficiali non da saturare, rimozione di punti di un precedente intervento, crisi di panico, abrasioni, dolori muscolari e scheletrici, distorsioni del piede o fratture del dito, contusioni, torcicollo o punture di insetti. Si dovrà invece andare al pronto soccorso per dolori al torace, difficoltà acute nella respirazione, mal di testa intenso e inusuale come per qualsiasi sintomo riconducibile ad un disturbo neurologico acuto.  Per precauzione, visto che si tratta di sintomi sentinella di patologie più gravi.

 

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