“Connessioni. Per noi, per la vita, per l’arte”. È questo il titolo scelto nel 2019 per Collinarea, il festival che si svolgerà a Lari (Pisa) dal 27 luglio al 3 agosto. Un titolo scelto per sottolineare l’esigenza di una rete di relazione intelligente, capace di utilizzare la tecnologia per valorizzare e diffondere cultura, lasciando l’uomo al centro.
Da qui un festival che vede nel teatro e nell’arte un valore, anche politico, e riporta le piazze alla loro natura di luoghi di confronto, raduno e discussione intorno a un’idea, come in una grande Agorà. Lo scopo è quello di creare collegamenti umani e artistici per riflettere su quanto l’uomo sia disconnesso all’interno della sua specie e nel mondo che lo ospita.
«È con orgoglio che presentiamo a palazzo del Pegaso la ventunesima edizione di ‘Collinearea festival 2019’, evento culturale di eccellenza, che dimostra come tutte le forme di arte siano per noi una priorità su cui investire, non solo per far conoscere i nostri bei borghi, ma anche per creare aggregazione» ha detto il consigliere regionale Alessandra Nardini.
«Noi vogliamo creare connessioni a partire dal luogo, Lari, dove dar vita al primo teatro ‘dislocato’ in Italia e in Europa» ha detto Loris Seghizi, direttore artistico del festival. «Lari è un luogo perfetto per ospitare lo spettacolo, ha in sé un incredibile numero di teatri a cielo aperto di aspetto e dimensioni ideali» ha continuato. «Noi lo immaginiamo come un grande unico palcoscenico dislocato e per questo vogliamo mettere in connessione i vari spazi, in modo che possano interagire, guardarsi, ascoltarsi. Da questa pensiero l’idea di dare vita a ‘città Invisibile’, dove la tecnologia ci permetterà di realizzare il nostro piccolo grande sogno».
Come spiegato da Mirco Mencacci, sound designer di SUM Studio, «la proposta nasce dal luogo ‘utilizzato’ come palcoscenico condiviso, cablando il paese in fibra ottica e quindi arrivando a condividere virtualmente i vari spazi e le diverse arti, essere ad esempio in un luogo e sentirsi in un altro; in questo progetto coinvolgeremo anche il pubblico – ha assicurato – facendolo interagire con le diverse performance».
La rassegna prenderà il via il 27 luglio, con Bobo Rondelli che prima presenterà il suo libro autobiografico “Cos’hai da guardare”, per poi proporre uno spettacolo inedito, tra racconti e musica. Seguiranno quindi appuntamenti all’insegna di teatro, connessioni, musica e formazione, senza mai distogliere lo sguardo dall’uomo. Per arrivare al 3 agosto, con la grande chiusura del festival, storicamente denominata InArea, che vedrà la messa in scena di “In Casa Cupiello”, opera dislocata nell’intero borgo, ispirata a Natale in casa Cupiello di Eduardo De Filippo, che sarà creata durante gli otto giorni di festival, dove verranno coinvolti i partecipanti dei quattro laboratori del programma e che vedrà la partecipazione della banda, degli esercizi commerciali e degli abitanti di Lari. Per finire, un concerto dei Musicanti di San Crispino, una band di 14 ottoni che chiuderanno in gran festa questa edizione di Collinarea.
Di festival «cresciuto negli anni, per qualità e risonanza», grazie anche all’impegno dell’amministrazione e dell’intero paese, ha parlato il sindaco di Casciana Terme-Lari, Mirko Terreni: «Collinarea è un’esperienza importante per tutta la Valdera e le colline pisane, non solo per creare cultura e incentivare il turismo, ma anche per scuotere le coscienze, affrontando temi, attraverso le arti, che ogni giorno ci interpellano”. Sulla stessa lunghezza d’onda l’assessore alla Cultura, Marianna Bosco: “È un festival urbano, capace di utilizzare la tecnologia per creare cultura, ma dalla vocazione popolare e sociale».