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Codice Rosa: quasi 2mila segnalazioni per maltrattamenti nel 2022 in Toscana

Ieri a Firenze un convegno per fare il punto sullo strumento contro la violenza di genere nato nella Asl di Grosseto nel 2010, che da un anno si occupa anche delle vittime di crimini d’odio

Codice Rosa

C’erano medici, infermieri, ostetrici, psicologi, assistenti sociali ed altri professionisti della sanità toscana ieri a Firenze per confrontarsi sul Codice Rosa, ovvero il percorso speciale di accesso al pronto soccorso dedicato alle vittime di violenze ed abusi, in particolare donne e bambini, esteso più di recente anche alle vittime di crimini d’odio.

L’impegno anche per i crimini d’odio

Il convegno di ieri stata l’occasione anche per tirare le somme sui numeri del 2022, che si è chiuso con 1.918 segnalazioni di maltrattamenti (305 quelli che riguardano tra questi i minori), 218 denunce di abusi e 2.138 episodi di stalking, tra cui a minori rispettivamente 53 e 358.
“Il Codice Rosa – ha commentato il presidente della Toscana, Eugenio Giani – ha fatto scuola a livello nazionale: un esempio tra i tanti della capacità di lavorare in squadra e condividere le migliori esperienze”.

Nell’ultimo anno le nuove attività del Codice Rosa si sono concentrate sul fronte dei crimini d’odio. “Come per la violenza di genere – hanno sottolineato Giani e l’assessore al diritto alla salute, Simone Bezzini – vogliamo infatti che anche questo fenomeno possa emergere e per questo riteniamo necessario rafforzare il percorso già previsto nel nostro servizio sanitario”.
“Abbiamo avviato – ha specificato Bezzini – un lavoro di confronto con gli altri settori regionali per mettere in rete tutte le realtà pubbliche e private che si occupano di riconoscere, accogliere e sostenere le persone vittime di discriminazioni. Abbiamo realizzato anche un corso di formazione rivolto alle operatrici e operatori della rete, partendo da assistenti sociali e psicologi e che proseguiremo con altre edizioni dedicate al personale del pronto soccorso”.

Il Codice rosa: un progetto toscano che ha fatto scuola

Il Codice Rosa è nato nel 2010 nella Asl di Grosseto: un’esperienza pilota poi estesa al resto della Toscana, che coinvolge professionalità e discipline anche non sanitarie. Non a caso al convegno ieri a Firenze cera presente anche Margherita Cassano, attuale presidente della Corte di Cassazione, che ha tenuto una lectio magistralis e una riflessione sul Codice Rosa e il codice rosso, ovvero la legge nazionale sulla violenza di genere approvata nel 2019. L’impatto della riforma Cartabia (e quindi del nuovo processo penale) sul codice rosa è stato al centro delle riflessioni della mattina.

Nel pomeriggio il confronto si è concentrato su temi molto operativi.  “Abbiamo parlato della possibilità di sperimentare nuovi modelli organizzativi ancora più efficaci ed efficienti, partendo anche dalle esigenze che arrivano dal territorio  – ha spiegato Vittoria Doretti, responsabile della rete regionale Codice Rosa – è stata l’occasione per cementare un lavoro di squadra e raccogliere ottimi spunti di cui terremo conto nell’elaborare il progetto di attività per il prossimo anno”. 

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