Dieci aree di Firenze da trasformare e studiare, per vedere gli impatti del cambiamento climatico sulle isole di calore, sulla qualità dell’aria, la biodiversità, la Co2. Ben 4,5 i milioni a disposizione per il periodo 2023 – 2032. Inoltre un team di ricerca per il progetto della Fondazione Capellino, unico a livello internazionale: così Firenze diventerà un laboratorio a cielo aperto per studiare le soluzioni migliori per contrastare gli effetti dei cambiamenti climatici.
Questi gli obiettivi del protocollo d’intesa tra l’amministrazione comunale e la Fondazione Capellino presentato a Palazzo Vecchio dal sindaco Dario Nardella, dall’assessore Andrea Giorgio e dal presidente della Fondazione Pier Giovanni Capellino e su cui la Fondazione ha deciso di iniziare con un investimento iniziale di un milione di euro in ricerca che arriverà a 4,5 milioni con i progetti sperimentali.
Il progetto prevede la realizzazione di un modello di riferimento a livello nazionale e internazionale per lo studio e la sperimentazione di interventi di mitigazione degli effetti del cambiamento climatico nelle aree urbane, in particolare favorendo il ritorno della biodiversità in città.
Dieci aree per azioni di mitigazione
In dettaglio, si legge in una nota di Palazzo Vecchio, saranno identificate 10 aree cittadine particolarmente significative per sperimentare azioni di mitigazione, scelte in relazione alle caratteristiche omogenee in termini di morfologia e materiali urbani: si va da tipologie ad alta densità edilizia tipica dei centri storici a zone via via più aperte comprensive anche di elementi vegetali fino a comprendere aree industriali e commerciali (per esempio parcheggi) dove verranno sperimentati interventi di mitigazione del cambiamento climatico prevalentemente ‘nature based’.
Quattro aree sono già state individuate e verranno analizzate nei prossimi mesi per poi procedere a progettare: piazza Artom e il piazzale antistante l’ingresso della Mercafir lungo viale Guidoni; piazza Bartali; piazza Ferraris.