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Anche le città possono essere a misura di donna: alla Toscana delle Donne un convegno su urbanistica e inclusione

Manetti: “La pianificazione urbana è cruciale per costruire città più sicure e accoglienti, dove le donne possano vivere e muoversi senza timori”. Presentato lo studio delle due architetto Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro autrici anche di un podcast su Radio 24

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Ripensare le città e gli spazi con una visione inclusiva, sicura e accessibile anche per le donne ,in linea con gli obiettivi dell’Agenda 2030. Questo è il cuore del convegno “Di pari passo: città inclusive a misura di donna”, tenutosi oggi, 22 novembre, nella sala esposizioni di Palazzo Strozzi Sacrati a Firenze nell’ambito de La Toscana delle Donne.

Aperto dal presidente della Regione Eugenio Giani e concluso dalla capo gabinetto Cristina Manetti, ideatrice del festival, l’evento ha esplorato come l’urbanistica di genere possa trasformare città e territori, rendendoli più accoglienti e funzionali per rispondere alle esigenze di tutti i cittadini, anche e soprattutto della popolazione femminile.

“L’obiettivo – ha detto infatti il presidente Giani – è offrire, nei piani urbanistici, misure inclusive per favorire i servizi e il ruolo della donna. Ad esempio prevedere asili nido in maniera da aumentare la percentuale dei bambini che possono frequentarli. L’asilo nido è sicuramente un servizio che rende inclusivo il rapporto della donna con la comunità . Dobbiamo pensare a tutte quelle misure – ha proseguito- che favoriscono la qualità della vita a cui una donna aspira all’interno della città, che si allineano alla sua sensibilità. Vogliamo che la settimana della Toscana delle donne sia un impegno, non solo alla lotta della violenza di genere, ma anche alla costruzione di una comunità sempre più inclusiva”.

“E’ stato importante – ha spiegato la Manetti– organizzare insieme alla commissione Pari opportunità del Consiglio regionale questo focus sulle città a misura di donna.  Un confronto costruttivo che ci aiuta a cambiare prospettiva e a pensare le nostre città come luoghi che possano diventare più accoglienti anche per le donne. La pianificazione e l’urbanistica inclusiva diventano quindi cruciali nel realizzare città più sicure per le donne, partendo dalla stessa illuminazione, dalla collocazione delle vie, delle strade da pensare, quindi non solo per  la viabilità. Gli occhiali di genere ci aiutano a  vedere questi aspetti “.

Il programma del convegno è stato strutturato in tre sessioni, per affrontare a tuttotondo il tema dell’urbanistica di genere .

Il primo aspetto: “realizzare” una città a misura di donna, con il punto di vista delle istituzioni, in particolare delle amministratrici pubbliche.

Quindi l’esperienza di chi vive tutti i giorni la città, con la testimonianza di un ex capo dei vigili urbani e con il  racconto della vita di un piccolo borgo e della sua cooperativa di comunità, e l’importanza del presidio dei beni comuni e la partecipazione attiva delle comunità. Il terzo punto: la pianificazione e la proiezione verso una città del futuro a misura di donna, con i contributi di figure esperte del mondo accademico e delle professioni.

Sono intervenute al convegno a portare la loro esperienza Caterina Biti, assessora all’Urbanistica del Comune di Firenze; Michela Chiti, responsabile Ufficio pianificazione della Provincia di Livorno; Sonia Luca, assessora alle Politiche abitative e alle Pari opportunità del Comune di Pontedera; Annalisa Maritan, docente in materia di sicurezza urbana nella Scuola Interregionale di Polizia Locale, già Comandante della polizia locale del Comune di Livorno; Stefania Cassani, presidente della Cooperativa di Comunità Il Borgo a Montelaterone; Rossana Caselli, di Labsus, il Laboratorio per la sussidiarietà; Daniela Poli, docente del dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze, Camilla Perrone, esperta di politiche urbane, docente del dipartimento di Architettura dell’Università di Firenze; Pamela Panico architetta e coordinatrice commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti di Firenze e Isabella Bacci, architetta e consigliera Commissione Pari Opportunità dell’Ordine degli Architetti di Firenze e Rappresentanti di “Insieme per le professioni”.

Da segnalare la relazione di apertura dei lavori di Florencia Andreola e Azzurra Muzzonigro, architette ricercatrici indipendenti presso Sex & the City APS, studiose del tema e autrici di un podcast su Radio 24. L’analisi delle due professioniste si basa su una mappatura delle città relativa alla vita quotidiana del mondo femminile e delle minoranze di genere, sottolineando il ruolo della pianificazione urbana nell’affrontare il tema della paura che le donne provano nell’attraversare la città . Andreola e Muzzonigro hanno focalizzato quindi il concetto di gender mainstreaming, approccio strategico alle politiche con l’obiettivo di raggiungere uguaglianza di opportunità tra donne e uomini in ogni ambito della società.

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