“E’ una iniziativa che ci è particolarmente cara perché rientra appieno nelle politiche della Regione Toscana sull’arte contemporanea. Noi investiamo moltissimo sull’arte contemporanea, sulla sua diffusione e sulla sua conoscenza da parte di tutta la popolazione toscana. Lo Schermo dell’arte è ormai diventato un appuntamento irrinunciabile perché rappresenta una declinazione dei vari linguaggi del contemporaneo, mettendo insieme una fortissima proposta artistica, ma utilizzando anche il linguaggio audivisivo e documentario per parlare di arte a pubblici diversificati, con un’offerta scientificamente e filologicamente molto importante”.
Sono queste le parola della vicepresidente della Regione Toscana, Monica Barni, a proposito della nuova edizione de Lo Schermo dell’Arte Film Festival, diretto da Silvia Lucchiesi, che si terrà dal 13 al 17 novembre, tra il cinema La Compagnia, Palazzo Strozzi e Palazzo Medici Riccardi. Opening Night in grande stile mercoledì 13 con l’anteprima nazionale del nuovo progetto di Philippe Parreno, No More Reality Whereabouts (2019), un evento straordinario, concepito espressamente per la sala cinematografica che unisce cinema, musica dal vivo e performance. Con No more, Parreno riunisce brani di lavori realizzati negli ultimi vent’anni e introduce nello spazio tradizionale della sala elementi magici e rituali, che sono alla base di tutta la sua opera, con la presenza di un Dhalang, maestro del teatro tradizionale delle ombre indonesiano. L’artista rinnova inoltre la sua collaborazione con il pianista Mikhail Rudy che accompagnerà la visione del film con pezzi, tra gli altri, di John Cage, Bach, Ligeti, Scriabin.
A seguire, proiezione del documentario sulla nota fotografa Letizia Battaglia (2018), protagonista di Shooting the Mafia. Il film segue l’artista nel suo impegno per combattere il male di una città dalle tante contraddizioni, la sua amata Palermo. Attraverso i suoi scatti Letizia Battaglia ha documentato, a partire dalla metà degli anni Settanta, tutte le contraddizioni della città siciliana: gli omicidi di mafia e la contrapposta spensieratezza dei bambini, i volti ombrosi delle donne, lo splendore dei palazzi antichi, la miseria dei quartieri più poveri.
Il consueto Focus on sarà invece dedicato all’artista britannico Jeremy Deller, che presenterà una selezione di suoi lavori video, in cui emerge la connessione tra musica e arte ma anche l’interesse per i meccanismi che regolano la società contemporanea e i rapporti fra gli individui. Tra questi, in anteprima italiana, il suo ultimo film Putin’s Happy (2019), denuncia della Brexit e dei sentimenti di isolazionismo, xenofobia, sovranismo che ne conseguono.
In programma un’attenta selezione di documentari e film d’artista con un importante approfondimento sulla produzione italiana. Al centro il crescente interesse degli artisti verso i cambiamenti e le tematiche sociali, geo-politiche e ambientali che interessano il mondo contemporaneo. Tra questi, tre anteprime mondiali: Romanistan (2019) di Luca Vitone, racconta il suo viaggio con una troupe di sette persone per ripercorrere a ritroso il tragitto di emigrazione iniziato nell’VIII secolo dal popolo Rom, dall’India nord occidentale all’Europa (14 novembre, 22.00). L’anteprima allo Schermo dell’arte segue l’apertura della personale dell’artista al Centro Pecci (7 novembre 2019 – 2 febbraio 2020); Welcome Palermo, del duo MASBEDO (2018-2019), evoluzione formale e narrativa del progetto Videomobile, concepito per Manifesta 12 a Palermo. Al centro del lungometraggio, il viaggio del Videomobile, un vecchio furgone merci OM degli anni Settanta che gli artisti hanno trasformato in un ‘carro-video’, che va a scandagliare il territorio e la storia del cinema siciliano (15 novembre, 21.00); Nelson-Jorit e il condominio dei diritti, di Omar Rashid (2019) segue le fasi dell’esecuzione del grande murale con il volto di Mandela, realizzato nel 2018 a Firenze dallo street artist Jorit, mettendo in luce il talento e la sensibilità dell’artista napoletano nei confronti degli abitanti e le reazioni entusiastiche dei cittadini (17 novembre, 21.00).
Ad anticipare l’inizio delle proiezioni dei film, sarà l’inaugurazione, il 12 novembre, a Palazzo Strozzi, della mostra VISIO Moving Images After Post Internet, VIII edizione, a cura di Leonardo Bigazzi, realizzata in collaborazione con Fondazione Palazzo Strozzi. Il progetto, come di consueto, è rivolto ad artisti under 35 che lavorano con le immagini in movimento. Hanno risposto alla Open Call più di 100 artisti provenienti da 35 diversi paesi, tra i quali ne sono stati selezionati 12. La mostra. che sarà visibile fino al 1 dicembre prossimo, offre una panoramica sulla produzione di una generazione di artisti che, durante gli anni della propria formazione ha assistito all’ascesa della cosiddetta “condizione post-internet”. L’intento è quello di riflettere sulle trasformazioni e sull’influenza che la rivoluzione digitale e l’accelerazione imposta dai nuovi mezzi di comunicazione hanno avuto su questa generazione di artisti, sull’eredità del fenomeno post-internet e sulle eventuali cause di un suo presunto superamento.
Gli artisti partecipanti a VISIO – Rebecca Jane Arthur (1984, Gran Bretagna/Belgio), Miguel Azuaga (1988, Spagna/Germania), Patrick Alan Banfield (1984, Gran Bretagna/Germania), Enar de Dios Rodríguez (1986, Spagna/Austria), Eva Giolo (1991, Belgio), Inas Halabi (1988, Palestina/Olanda), Polina Kanis (1985, Russia/Olanda), Adam Kaplan (1987, Israele/Germania), Valentina Knežević (1989, Croazia/Germania), Agnieszka Mastalerz (1991, Polonia/Germania), Jacopo Rinaldi (1988, Italia), Igor Simić (1988, Serbia) – presenteranno le loro opere il 13 novembre nella Sala Ferri di Palazzo Strozzi.
Inoltre, nell’ambito del programma, nella Sala Pistelli di Palazzo Medici Riccardi, il 15 novembre alle 15.30 si terrà la tavola rotonda Collecting Films and Videos che intende approfondire le modalità con cui musei e collezionisti privati costruiscono le proprie collezioni di moving images e come queste si svilupperanno in futuro.