Enogastronomia/

Chianti, pronta al debutto la nuova sottozona “Terre di Vinci”

Via libera dalla Regione alla modifica del disciplinare di produzione per la più vasta denominazione nel panorama vitivinicolo toscano. Cala la percentuale minima di Sangiovese, in stand by la menzione “Gran Selezione”

Consorzio Vino Chianti

Chianti, via libera alla modifica del disciplinare di produzione del vino Doc. La Regione Toscana ha espresso il proprio parere favorevole. Più vicino il debutto della sottozona “Terre di Vinci” nell’ottica di una sempre maggiore capacità di valorizzare il territorio. Il Chianti Classico con l’introduzione delle Uga ha fatto scuola.

Resta in stand by la menzione “Gran Selezione” in attesa di un riscontro al procedimento attivato dal Gallo Nero al ministero. Novità anche sul fronte della percentuale minima di vitigno. Cala la presenza di Sangiovese a vantaggio di altri vitigni a bacca rossa. Sono queste alcune delle modifiche apportate al disciplinare della più vasta denominazione di origine nel panorama vitivinicolo toscano.

Stefania Saccardi – © Antonio Viscido

Nuovi prodotti, qualità più alta

Le modifiche proposte dal Consorzio Vino Chianti che ne tutela la denominazione – afferma la vicepresidente e assessora all’agroalimentare Stefania Saccardisono rivolte anche a inserire nuove tipologie di prodotto, come il vino Chianti con la specificazione della sottozona “Terre di Vinci”. Modifiche che hanno avuto come obiettivo quello di semplificare le regole di produzione, renderne più agevole l’applicazione e innalzare il livello qualitativo dei prodotti”.

“Terre di Vinci” e il territorio in etichetta c’è

L’inserimento della nuova sottozona “Terre di Vinci” consente di “ampliare ulteriormente la già vasta gamma di prodotti di cui dispone la denominazione e nasce dall’esigenza, manifestata dai produttori, di caratterizzare sempre di più un prodotto, legandolo al suo territorio di origine”. Una novità che per la Saccardi può rappresentare “per le aziende e per tutti i produttori interessati, un importante riconoscimento del lavoro sinora svolto. Deve però essere ulteriormente implementato sia attraverso l’innalzamento del già ottimo livello qualitativo dei prodotti, sia attraverso l’acquisizione dell’efficace strumento di tutela e di marketing territoriale, quale l’indicazione in etichetta della sottozona”.

Chianti Lovers

Calo percentuale del Sangiovese

Ma l’introduzione della nuova sottozona “Terre di Vinci” non rappresenta l’unica novità. Sono infatti assai numerose le proposte di modifica approvate, tra le altre: viene modificata la base ampelografica dei vigneti atti a produrre vini Chianti, riducendo la percentuale minima del vitigno Sangiovese dal 70% al 60%, sostituendolo, per la parte ridotta, con altro/altri vitigni a bacca rossa.

Inoltre la base ampelografica del vino Chianti Colli Senesi, che ha un uvaggio specifico, viene uniformata a quella del vino Chianti per il Sangiovese ed i vitigni a bacca bianca. Rimane invece inalterata la percentuale massima di presenza dei vitigni Cabernet. Vengono adeguate e riformulate le caratteristiche chimico-fisiche ed organolettiche dei vini all’atto dell’immissione al consumo e viene innalzato di mezzo grado il titolo alcolometrico volumico naturale minimo delle uve per alcune tipologie di prodotto.

In stand by la menzione “Gran Selezione”

In occasione delle consultazioni con la filiera vitivinicola regionale non si è registrato il necessario consenso sulla proposta di inserimento della menzione “Gran Selezione”. Anche accogliendo le indicazioni del Ministero delle politiche agricole alimentari e forestale, la Giunta non ha ritenuto opportuno esprimersi. Si attende la conclusione del procedimento attivato dal Consorzio del Vino Chianti Classico per ottenere la protezione esclusiva europea della menzione tradizionale “Gran Selezione”, attualmente pendente presso lo stesso Ministero.

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