La sfida è adesso: il Biodistretto del Chianti che conta circa 55 aziende prova a rispondere all’emergenza ed alla crisi in atto dovuta al Corona Virus realizzando interventi innovativi, progettualità e azioni di vendita affacciate sugli scenari del mercato on line e della consegna porta a porta. Se per i prodotti facilmente deperibili, come uova, formaggio, ortaggi e latte, le aziende puntano sulla distribuzione a domicilio della merce nel rispetto delle condizioni igienico-sanitarie e delle debite distanze di sicurezza, come previsto dalle prescrizioni dei Decreti ministeriali, per quelli non alterabili gli associati del Biodistretto iniziano a scommettere sull’online, strumento di commercializzazione sempre più diffuso ed esteso tra gli agricoltori del Chianti.
“Questa crisi potrebbe rilanciare una sfida che ci eravamo già posti nei nostri obiettivi a medio e lungo termine e accelerare la nascita di filiere diverse nel Chianti – dichiara il presidente del Biodistretto del Chianti Roberto Stucchi – non solo olio e vino nel nostro territorio ma la spinta e lo stimolo a lavorare sulla varietà delle produzioni. Un fermento che inizia a manifestarsi con le coltivazioni di cereali, l’apicoltura, gli allevamenti di capre e pecore, qualche orto sulle terrazze. Questo lavoro è fondamentale non solo per il recupero di terre marginali e imboschite, presenti nel Chianti, ma per assicurare un lavoro più continuativo, distribuito nel corso dell’anno”.
Anche il sindaco di Greve in Chianti Paolo Sottani invita le realtà imprenditoriali del territorio ad adottare strumenti e azioni che vanno nella direzione dell’e-commerce. “L’agricoltura biologica – dichiara il primo cittadino – varia, sostenibile e di altissima qualità è una cifra che caratterizza il nostro tessuto agricolo con inevitabili benefici ed effetti positivi sul nostro stile di vita. Un’economia essenziale che rispetta le tradizioni e guarda al futuro sperimentandosi con grinta che deve rimanere in vita, nonostante le gravi difficoltà e gli scarsi margini di manovra che impone la pandemia. Dobbiamo difendere e tutelare i vari campi di intervento tesi alla valorizzazione dell’identità del territorio che costituiscono la forza stessa del Biodistretto del Chianti, lo sviluppo delle produzioni biologiche del territorio e della filiera corta biologica”.