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Chianti Classico e Brunello alla conquista di New York

I consorzi vinicoli toscani tornano negli States, primo mercato di riferimento, dopo il lungo stop imposto dalla pandemia

Una degustazione di Chianti Classico – © pagina Facebook Chianti Classico

Il vino toscano alla conquista della Grande Mela. La trasferta arriva in un momento di enorme popolaritàAspettando le Anteprime di Toscana a marzo, sono presenti in questi giorni a New York il Consorzio Vino Chianti Classico e il Consorzio del Vino Brunello di Montalcino. Un ritorno negli States per le due denominazioni che ha un sapore tutto particolare dopo il lungo stop a causa della pandemia.

I consorzi schierano le annate dei loro associati e propongono eventi di degustazione in presenza a New York. La Toscana, che per il report di Wine Intelligence è dietro solo a Napa Valley, è seconda a livello mondiale: è conosciuta dal 58% dei consumatori Usa, davanti nell’ordine alle “regioni enologiche” dello Champagne (51%), del Bordeaux (50%), della Borgogna (47%) e della Sicilia (41%).

Il Gallo Nero a New York

Black Rooster is back in New York!“. Il Consorzio Vino Chianti Classico è presente a New York con un grande evento di degustazione in presenza e schiera 58 aziende. Gli Stati Uniti sono il primo mercato di riferimento da oltre 15 anni come testimoniano i dati del 2021. Si pensi che il Chianti Classico esporta una bottiglia su tre oltreoceano.

Lunedì 28 febbraio le aziende del Gallo Nero sono a New York all’Altman Building, per proporre il meglio della loro produzione enologica: i Chianti Classico Annata, Riserva e Gran Selezione.

Un Grand Tasting del Chianti Classico a New York molto atteso: oltre 1.000 gli operatori del settore e i rappresentanti della stampa già pre-registrati all’evento. La degustazione è affidata a Jeff Porter, ambasciatore ad honorem.

Il debutto delle Uga

L’occasione servirà per presentare al mercato americano il nuovo progetto delle Unità Geografiche Aggiuntive del Chianti Classico. Il territorio di produzione viene suddiviso in aree più ristrette e dotate di maggiore omogeneità, per arrivare ad indicare in etichetta il nome del borgo o villaggio.

A spiegare le Uga il cartografo del vino Alessandro Masnaghetti, con un seminario dal titolo ‘Chianti Classico: No Wine Is An Island‘. Masnaghetti approfondirà ulteriormente l’argomento durante una cena a tema e con un menu toscano al ristorante ‘Il Gattopardo‘, locale di riferimento per la ristorazione italiana a New York.

Fra gli obiettivi ci sono rafforzare il “binomio vino-territorio, aumentare la qualità in termini di identità e territorialità, consentire al consumatore di conoscere la provenienza delle uve e stimolare la domanda attraverso un’offerta sempre più differenziata“.

Sono davvero felice di tornare a New York con le nostre aziende e poter spiegare, attraverso il progetto delle Uga, lo stretto legame che esiste fra i vini del Gallo Nero e il luogo in cui essi sono prodotti – commenta Giovanni Manetti, presidente del Consorzio – Il vino rispecchia il territorio come un’immagine fotografica in negativo, e per questo è così importante sia preservare il suo contesto ambientale e paesaggistico che poterlo raccontare al consumatore anche attraverso l’etichetta“.

Benvenuto Brunello a New York

L’edizione statunitense di Benvenuto Brunellodopo un 2021 da record, è sulla Quinta Strada a New York. L’evento, a cura del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, propone l’anteprima 2017 e la Riserva 2016 e anche il Rosso di Montalcino 2020 al Midtown Loft & Terrace. Oltre 50 produttori montalcinesi incontrano circa 300 operatori del trade a stelle e strisce.

L’obiettivo – ha detto il presidente del Consorzio del vino Brunello di Montalcino, Fabrizio Bindocciè consolidare la presenza nel nostro primo mercato di sbocco al mondo, con una quota export che supera il 30% del totale. Lo scorso anno – ha aggiunto – i rossi toscani negli States hanno registrato un balzo senza precedenti delle vendite, in aumento del 26% a valore, con il Brunello – assieme alle principali denominazioni regionali – portabandiera dell’Italian style Oltreoceano“.

Il nuovo calice da degustazione per il Brunello di Montalcino

Per l’indagine di Wine Intelligence il Brunello di Montalcino vanta una notorietà al 7% con un altissimo livello di fidelizzazione tra i consumatori Usa. In particolare i millennial urbani dell’upper class (reddito oltre i 100mila dollari), dove la popolarità è raddoppiata (13%). Fortissimo inoltre l’appeal nella Generazione Z.

Interessanti i dati sulla conversione all’acquisto. Gli americani che conoscono il Brunello, nel 30% dei casi lo acquistano. Fa meglio solo il Prosecco (31%). Brunello, davanti ai principali competitor francesi superpremium, con quote attorno al 20%. Secondo il rapporto, il vino italiano dopo quello californiano è il più conosciuto: a pari merito con quello francese (69%), poi vengono Spagna (58%) e Australia (43%).

Il ruolo di Generazione Z e Millennials

All’atto dell’acquisto, l’Italia stacca però i francesi in virtù di una maggior numerosità nei consumi da parte della Generazione Z (21-24 anni) e dei Millennials (25-39 anni) in particolare di Miami, New York City e San Francisco.

E proprio i Millennials si rivelano la fascia di età più dedita ai consumi di Brunello, con i ‘Generation Treaters’ (millennials urbani benestanti) in fortissima ascesa e con una capacità di spesa che supera i 75 dollari a bottiglia, da consumarsi soprattutto fuori casa o da portare come regalo alle cene da amici.

 

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