Per fronteggiare la crisi di liquidità del comparto vitivinicolo il Consorzio Vino Chianti Classico affiancato da Banca Monte dei Paschi di Siena sta predisponendo un piano di sostegno ai propri soci con varie misure ed interventi di carattere straordinario.
In particolare, una volta emanato l’atteso decreto attuativo del Mipaaf Banca Mps e Consorzio “potranno sottoscrivere una convenzione incentrata su uno strumento finanziario che presenta caratteristiche decisamente innovative nel comparto del vino: il pegno rotativo per i prodotti agricoli e alimentari a denominazione d’origine protetta o a indicazione geografica protetta”. Lo rende noto lo stesso Consorzio del Gallo Nero.
Il Decreto Cura Italia, si ricorda, “ha posto le condizioni per applicare questo modello di garanzia creditizia ai prodotti a denominazione di origine, tra cui il vino”. Nel caso del Chianti Classico, Consorzio e Banca Mps, “attraverso la convenzione di prossima formalizzazione, intendono sostenere i viticoltori primari, concedendo loro un prestito garantito dal vino prodotto esclusivamente da uve di proprietà e preferibilmente dell’ultima annata, per un importo pari all’ 80% del prezzo medio delle mercuriali, pubblicate dalle Camere di commercio. Da sottolineare anche l’aspetto, non secondario, della proprietà del bene, che non viene ceduta, ma rimane in capo al viticoltore. A tutela del creditore concorrono positivamente la sostanziale stabilità di valore del vino Gallo Nero, forte di una domanda non fluttuante e non speculativa, e la qualità associata a un marchio noto e apprezzato in tutto il mondo”.
“Questo strumento – commenta Giovanni Manetti, presidente del Consorzio Vino Chianti Classico – potrebbe rivelarsi essenziale per superare un periodo di difficoltà e poter serenamente tornare sui mercati di tutto il mondo. In questo momento dare una concreta possibilità di concentrarsi sugli aspetti produttivi e sulla piena ripresa dell’attività commerciale è a favore di tutta la denominazione e di tutto il tessuto socio-economico del territorio del Chianti Classico, di cui la produzione enologica è driver essenziale. L’obiettivo che ci poniamo è quello di produrre il miglior vino della nostra carriera di viticoltori: che sia questo il ricordo che ci porteremo appresso tra qualche anno, quando apriremo delle eccezionali bottiglie della vendemmia 2020.”