C’è la nota tassista fiorentina e la sua auto piena di giochi e dolci per i bambini, c’è l’estetista che ascolta e fa fare amicizia alle sue clienti e c’è l’avvocata che apre la porta del suo studio sempre con un sorriso. Praticare gentilezza gratuita e inattesa è nella loro indole e da adesso è anche strutturata in una vera e propria associazione nazionale da cui sono nati “Gli imprenditori della gentilezza”, un nome semplice ma efficace. In Toscana, ad oggi, sono sei le adesioni e – cosa molto comune, come fanno sapere dall’associazione – sono tutte donne.
Per essere imprenditrici e imprenditori della gentilezza (manager, liberi professionisti, artigiani e commercianti) è necessario possedere determinate caratteristiche, semplici ma non comuni, e costruire quotidianamente pratiche di gentilezza. “Fondare le proprie relazioni su ascolto, comprensione e fiducia – spiega l’associazione – valorizzando le qualità delle persone coinvolte nella relazione lavorativa; favorire l’armonia lavorativa attraverso dialoghi e pratiche costruttive; co-progettare, realizzare e condividere buone pratiche di gentilezza per accrescere il benessere dei lavoratori, in particolar modo prestando attenzione ai genitori e ai loro figli”.
Ecco le sei imprenditrici della gentilezza toscane
Sei donne, imprenditrici, che affrontano il lavoro con umanità e il sorriso. I loro approcci sono diversi, ma hanno in comune la voglia di migliorarsi e rendere il loro contesto sociale più vivibile e accogliente. Eccole:
Caterina Bellandi è una tassista di Firenze, conosciuta per i suoi cappelli e mantelli colorati e per il suo taxi ancora più appariscente, pieno di fiori, giochi e caramelle. Un paradiso per i bambini a cui lei presta particolare attenzione, soprattutto i piccoli malati che accompagna sempre in ospedale. “Il mio variopinto taxi per me è cuore pulsante, è una navicella spaziale con cui mi dirigo nell’universo degli incontri e delle relazioni, con cui trasporto i miei supereroi alle terapie ed in coinvolgenti avventure”. “La comunità lavorativa a cui appartengo, ovvero quella dei taxisti, mi sottopone ad un quotidiano esercizio di ascolto. La mia immagine, talvolta giudicata stravagante, oltre che il periodo che stiamo vivendo di forte stress anche in ambito lavorativo, mi sottopone spesso a situazioni di non accoglienza. Praticare gentilezza in tale ambito dipende molto dagli stimoli: con persone gentili lo sforzo è inesistente, mentre davanti a stimoli di rifiuto o rigidità, mi esercito al silenzio con l’intento di trovare un modo per entrare in relazione anche con chi, ha più difficoltà a praticare la gentilezza”
“Ascolto, pazienza ed empatia” sono le caratterisiche di Deborah Fabbri, agente generale di assicurazioni di Firenze. Per lei “è necessario capire le situazioni, comprendere le caratteristiche di ogni persona per poter valorizzare gli aspetti positivi di ognuno. Come imprenditrice della gentilezza mi impegno a concretizzare piccole azioni quotidiane di utilità comune, a utilizzare parole cortesi con le persone, ad ascoltare e cercare soluzioni condividendo umanamente il bisogno di ogni persona che rivolge una richiesta”.
Letizia Gentile è imprenditrice all’interno di un’agenzia di comunicazione, dal 2021 Direttore di Compagnia delle Opere Toscana di Firenze. “Ogni giorno mi impegno nel mettere in pratica la gentilezza essenzialmente ascoltando. L’ascolto è un dedicarsi all’altro per approfondire la conoscenza e capire come posso essere di aiuto”.
Elisabetta Marinari invece fa l’ avvocata di Firenze e condivide lo studio con altri professionisti. “Il mio contributo alla convivenza è rispetto e gentilezza. La mia stanza è posta in prossimità dell’ingresso. Apro la porta anche ai clienti degli altri studi che accolgo con cordialità e faccio accomodare come se fossero i miei. Distribuisco la posta, ricevo i corrieri e cerco di essere gentile con tutti, aiutandoli nelle piccole cose, quando mi é possibile. Come Imprenditore della Gentilezza accolgo gli altri con un sorriso, preoccupandomi dei loro stati d’animo, chiedendo loro notizie della giornata trascorsa e incoraggiando il prossimo”.
Daniela Oliboni fa la consulente e Firenze: “Nella mia attività la prima gentilezza è parlare di noi, anziché di io o del mio. Con una cultura dell’ascolto reciproco attento e di una forte inclusione delle prospettive sia nei progetti che nella gestione aziendale e stiamo introducendo pratiche sempre più inclusive e collaborative”.
Da Siena c’è Antonia Pia Sales, titolare di un centro estetico che si occupa delle “sue donne” anche fuori dal salone, organizzando cene e aperitivi: “Nel mio lavoro, metto in pratica la gentilezza porgendo guancia, cuore e orecchio alle donne che entrano nel mio centro estetico. Le ascolto, le consiglio, cerco di tirarle su di morale. Spesso mi capita di avvertire solitudine nelle loro parole. Allora quale migliore occasione per invitarle a cena e donare loro una nuova amica? Proprio per questa ragione, ho organizzato un aperitivo di gruppo. Tutte le clienti che ne hanno voglia, mi mandano un messaggio dopodiché le invito a raggiungermi in un posto ad una determinata ora. L’obiettivo è quello di incontrarmi con più clienti insieme, in modo tale da farle conoscere tra loro per fare nascere nuove amicizie”.
Gli imprenditori alla gentilezza sono organizzati in rete e partecipano all’attuazione del Progetto Nazionale Costruiamo Gentilezza coordinato dall’Associazione Cor et Amor. Essere riconosciuti Imprenditori della gentilezza è gratuito e per diventarlo basta condividere una buona pratica di gentilezza compilando il questionario presente sul sito.