Nasce #chipensacosa, una piattaforma in costante aggiornamento in cui saranno raccolti i contributi di autorevoli rappresentanti delle più svariate discipline (artisti, musicisti, imprenditori, filosofi, medici, matematici, fisici, economisti, diplomatici, manager, giornalisti e altri ancora) per indagare i possibili scenari che si aprono sul futuro in seguito all’emergenza coronavirus, un terreno di dibattito e confronto che ispirerà una contaminazione e un dialogo interdisciplinare tra le diverse professionalità coinvolte.
A dare vita al progetto è stata la Fondazione Architetti Firenze, che ha avviato un’indagine aperta chiedendo la partecipazione di importanti figure professionali, che sono state invitate a mandare brevi video raccontando come stiano vivendo questo periodo, quali siano i conflitti che questa situazione ha messo maggiormente in evidenza e quali siano le prospettive future dal punto di vista di ciascuno degli intervistati.
Sono diversi i soggetti a cui è stato chiesto di inviare il proprio contributo e sono già iniziate ad arrivare le prime risposte: i video sono raccolti sul sito della Fondazione all’interno della pagina www.architettifirenze.it/progetto/cpc/, che verrà incrementata in funzione dei temi da sviluppare con i contributi di volta in volta richiesti.
«La Fondazione Architetti Firenze sta promuovendo una serie di iniziative per stimolare e contribuire al dibattito sui temi generati dal periodo di emergenza che stiamo attraversando, dando impulso a un confronto che si estenda a varie discipline, per raccogliere spunti ed esigenze dai diversi campi che fanno parte della relazione uomo–ambiente. Siamo convinti che la contaminazione tra le varie competenze giochi un ruolo chiave nell’individuazione di nuovi indirizzi e sia l’unico approccio in grado di suggerire soluzioni creative alle criticità», spiega la presidente Colomba Pecchioli.
L’osservatorio transdisciplinare creato dalla Fondazione Architetti Firenze è di fatto il primo passo di un percorso mediante il quale contribuire all’elaborazione di nuove metodologie e approcci alla complessa gestione del rapporto spazio/individuo. Attraverso la “stazione di ascolto” chiamata #chipensacosa sarà possibile raccogliere i diversi punti di vista di soggetti e professionalità di livello nazionale e internazionale, avviando una riflessione collettiva, un processo aperto sui continui cambiamenti e gli scenari cui il periodo di crisi sta chiamando tutti a rispondere.