Che cosa succede al nostro cervello quando viene meno uno dei sensi che utilizziamo per conoscere la realtà? È uno degli interrogativi al centro del lavoro di un gruppo di ricercatori del MoMiLab – Molecular Mind Laboratory, unità di ricerca della Scuola IMT Alti Studi di Lucca specializzata nello studio delle neuroscienze cognitive che in occasione di Bright Night 2021 ha ideato una mostra-percorso sensoriale per far comprendere in prima persona le potenzialità del cervello umano in assenza della vista.
“Non c’è ricerca che non possa essere divulgata, basta saper usare le parole giuste”
L’arte della divulgazione
“Tornare in presenza, dopo un anno e mezzo in cui abbiamo fatto ricorso a nuove forme di divulgazione del sapere, con Bright, l’evento di punta di quella che chiamiamo in gergo Terza missione, è per noi un messaggio di estrema importanza” commenta il direttore della Scuola IMT, Pietro Pietrini. “Durante i mesi più bui della pandemia non ci siamo mai fermati e ora prosegue il nostro impegno, anche in presenza e in totale sicurezza, nel portare la ricerca fuori da queste bellissime mura. Divulgare significa saper tradurre in linguaggio semplice e scientificamente corretto il messaggio della ricerca, non c’è ricerca che non possa essere divulgata, basta saper usare le parole giuste”.
L’iniziativa, dal titolo “Il cervello al buio”, straordinarie esperienze con i sensi, è stata presentata nel Complesso di San Francesco. Insieme a Pietrini c’erano anche il ricercatore Davide Bottari e il presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana, Massimo Diodati.
Un percorso di riscoperta
Il lavoro che quest’anno i ricercatori della Scuola IMT hanno voluto portare avanti utilizza anche linguaggi nuovi, cercando di tradurre, ad esempio, in un’esperienza immersiva il frutto di ricerche ventennali sugli effetti che l’assenza della vista può avere sul cervello.
“Con il cervello al buio abbiamo voluto far sperimentare ai visitatori un grande cambiamento, la mancanza della vista” ha spiegato Davide Bottari, ricercatore in neuroscienze della Scuola IMT. “L’intento, però, non è quello di mimare la condizione di una persona non vedente, piuttosto di consentire al visitatore di riscoprire le cose che ci circondano se non siamo dominati dalla visione”.
Non vedere non significa non sentire
Bottari ha poi ricordato il ruolo fondamentale che ricoprono le persone non vedenti e le associazioni come l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti, grazie alle quali è possibile continuare a studiare lo sviluppo e il funzionamento dell’attività cerebrale. Un aspetto particolarmente caro anche a Massimo Diodati, presidente dell’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana.
“La ricerca sulle problematiche legate alla vista e, in questo caso, sugli effetti che la sua assenza può comportare sul cervello è importante specialmente per il nostro futuro, quello delle persone non vedenti” ha ricordato Diodati. “La vista è un bene preziosissimo. Certo, possiamo vivere anche senza, ma è una vita un po’ diversa, perché dobbiamo cercare di vedere in un altro modo, sfruttando al massimo tutti gli altri sensi”.
I sensi in gioco
“Il cervello al buio” è un’esperienza immersiva realizzata in collaborazione con l’Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti della Toscana, durante la quale, in un ambiente totalmente oscurato e grazie all’aiuto di due guide non vedenti, i visitatori dovranno usare gli altri sensi per esplorare ciò che li circonda. Lo scopo è mostrare come semplici gesti quotidiani come passeggiare, ascoltare, assaggiare, toccare, odorare, possano diventare un’esperienza nuova e straordinaria.
L’esperienza sarà preceduta dalla visione di un breve documentario sull’attività di ricerca della Scuola IMT riguardante i modi in cui il cervello riesce a elaborare le informazioni anche in assenza di una modalità sensoriale. Sarà possibile partecipare al cervello al buio venerdì 24 e sabato 25 settembre, in occasione della notte europea delle ricercatrici e dei ricercatori, dalle ore 17 alle 21.30. Per partecipare all’iniziativa, consigliata a partire dai 13 anni, è necessario prenotare via e-mail (commev@imtlucca.it) o chiamando lo 0583 4326606/543. Obbligatorio il green pass.