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Certificazione parità di genere: dalla Regione 400mila euro per aiutare le imprese a formarsi

Il bando regionale sostiene le aziende che puntano a formarsi sulle buone pratiche per la parità nei luoghi di lavoro

Donne e lavoro

Oltre 400mila euro per realizzare attività formative nelle imprese toscana che vogliono ottenere la certificazione per la parità di genere. A stanziare i fondi è la Regione, che ha aperto da pochi giorni il bando che erogherà contributi per 401mila euro, di cui 201mila provenienti dal “Fondo per le attività di formazione propedeutiche all’ottenimento della certificazione della parità di genere”, e i restanti a valere sul PR FSE+ Toscana 2021-2027.

“Come Regione Toscana – spiega l’assessora alla formazione professionale, al lavoro e alle pari opportunità Alessandra Nardini – abbiamo implementato, in questa legislatura, il nostro impegno nel costruire una società che rispetti i diritti di ogni persona, una società davvero paritaria e crediamo dunque utile e necessario, proprio a tal fine, promuovere il sistema nazionale di certificazione della parità di genere, che costituisce uno strumento prezioso per incentivare nel mondo delle imprese l’adozione di policy adeguate a ridurre il divario di genere nel mondo del lavoro, favorendo occupazione femminile e opportunità di crescita in azienda, parità salariale a parità di mansioni, tutela della maternità e contrasto alle molestie sul luogo di lavoro”.

I progetti che potranno essere finanziati

Il bando resterà aperto fino al 31 gennaio 2026, salvo chiusura anticipata per esaurimento delle risorse disponibili: ciascun progetto potrà ricevere un finanziamento compreso tra 10mila e 150mila euro circa e dovrà concludersi entro 9 mesi dalla data di avvio.

I progetti potranno essere presentati dalle agenzie formative, che avranno l’obbligo di indicare al momento della domanda le imprese (anche cooperative e associazioni) che intendono conseguire la certificazione della parità di genere sulla base dei parametri definiti dal Decreto 29 aprile 2022 del Ministro per le Pari Opportunità e la Famiglia.
Le imprese destinatarie dovranno essere attive o ed avere la sede interessata alla formazione sul territorio toscano. 

La durata totale del percorso formativo, che dovrà svolgersi in orario di lavoro, non dovrà essere superiore a 30 ore per ciascun/a partecipante. Le azioni formative sono rivolte in primis al personale aziendale che si occupa di risorse umane, tra cui le/i responsabili Risorse Umane e le/i manager che si occupano di parità di genere, nonché agli uffici amministrativi che materialmente dovranno presidiare il processo per l’ottenimento della certificazione.

Ma “auspichiamo – aggiunge Nardini – che le azioni formative siano estese, soprattutto per quanto riguarda i temi di interesse generale, a tutto il personale occupato con particolare riferimento alle e ai componenti della Rappresentanza Sindacale Unitaria e Rappresentanza Sindacale Aziendale (RSA/RSU) in modo da dare più forza alla diffusione della cultura di genere nei luoghi di lavoro”.

 

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