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La nuova centrale di sterilizzazione per i rifiuti ospedalieri ad alto rischio infettivo

L’innovativo sistema di trattamento semplificato è stato ideato da un’azienda lucchese, che lo ha presentato per la prima volta durante l’ultimo Forum mediterraneo in sanità

La stazione Sterili Station per il trattamento dei rifiuti sanitari

Una centrale di sterilizzazione che permette di trattare e sterilizzare i rifiuti sanitari, specialmente quelli ad alto rischio infettivo, direttamente all’interno di una struttura ospedaliera. In modo sicuro, semplificato e sostenibile dal punto di vista economico ed ambientale. Si chiama “Waste sterilization services department” (Wssd), la tecnologia messa a punto dall’azienda lucchese Cisa, presentata per la prima volta alla Fiera del Levante di Bari, in occasione del quarto Forum mediterraneo 2020 in sanità.

La stazione di trattamento

Fondata in Italia nel 1947, Cisa è stata una delle prime aziende a sviluppare le autoclavi di sterilizzazione per l’industria sanitaria, e oggi è un gruppo internazionale con sede a Lucca. La presentazione del “Waste sterilization services department” è stata anche l’occasione per far conoscere la “Sterili-Station”, la soluzione mobile per il trattamento dei rifiuti medicali, più veloce da introdurre all’interno degli ospedali, dove il tempo è essenziale e il risparmio di risorse economiche è ormai diventato un fattore determinante per alleggerire i costi della sanità.

Obiettivo sicurezza

“Una soluzione efficace per le necessità del settore sanitario”

“La centrale di sterilizzazione fornisce una soluzione efficace alle necessità del settore, ponendo al centro di tutto il processo tre fattori strategici” spiega l’amministratore delegato di Cisa, Antonio Veronesi. “Penso ad esempio all’elevata sicurezza per il personale e per l’intera struttura ospedaliera, la tutela ambientale secondo un meccanismo meno impattante sull’ambiente e la semplificazione logistica ed economica, secondo un processo più facile da gestire e meno costoso”.

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