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La casa dei polpi di Talamone ha un primo inquilino: l’anfora diventa una tana

Nei fondali del mare della Maremma il luogo creato dal pescatore ambientalista Paolo Fanciulli continua a riservare sorprese. Orci di terracotta accolgono gli animali per proteggerli e creare un luogo favorevole alla loro riproduzione

casa pesci Talamone

La casa dei polpi nei fondali marini di Talamone finalmente si popola: in una delle anfore sono stati trovati ciottoli e conchiglie, segno evidente che un polpo l’ha scelta come tana. Una scoperta fatta da una ricercatrice dell’Università di Siena il cui dipartimento di biologia marina è impegnato in una ricerca sulla specie nel mare della Maremma, per la precisione tra Punta del Corvo e Cannelle.

Durante l’ultimo campionamento nell’anfora numero 36 – al momento ne sono state posizionate 50 delle 150 totali – sono state trovate tracce importanti. I polpi, animali molto intelligenti, accumulano oggetti utili a bloccare l’ingresso della loro tana e proteggerla così dai predatori: di solito usano pietre, gusci, pezzi di corallo, ma anche vetri o plastica.

 

 

 

Cosa è la casa dei polpi

Un rifugio nelle acque cristalline di Talamone, nel mare dell’Argentrio, per creare un ambiente protetto per i polpi, salvarli dalla pesca a strascico e creare un luogo adatto alla loro riproduzione. La casa dei polpi è un progetto ambizioso che rientra nella missione ambientalista del pescatore e attivista Paolo Fanciulli, il cui obiettivo è calare in mare migliaia di orci di terracotta e renderli luoghi sicuri dove negli anni gli animali possono anche deporre le uova.

casa dei pesci – casa dei polpi

La scorsa primavera sono state posizionate sul fondale le prime anfore: un’iniziativa molto partecipata e con un testimonial d’eccezione: l’attore e comico Giovanni Storti, componente del trio Aldo Giovanni e Giacomo, da tempo impegnato in progetti ambientali

La casa dei pesci

La casa dei pesci nasce nel 2006 dall’idea di Paolo Fanciulli, il pescatore ambientalista che lavora da anni per preservare l’ecosistema marino, ripopolare i fondali, proteggere la posidonia e impedire pratiche scorrette di cattura della fauna ittica. Con il tempo i fondali sono diventati un museo sottomarino.

Ci sono circa 50  opere realizzate da artisti internazionali che hanno scolpito i blocchi di marmo donati dalle Cave Michelangelo di Carrara. Le sculture sono diventate barriere di protezione sostenibili e rifugio accogliente per la fauna marina che qui si ripopola.Sono installazioni immerse vicino alla costa di Talamone  a una profondità di 6-7 metri visibili sia ai subacquei esperti che ai nuotatori che fanno snorkeling in superficie.

Un museo sommerso per salvare i fondali marini – © Casa dei Pesci
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