Il 25 ottobre il comune di Carrara presenterà al Ministero della Cultura a Roma il progetto per candidarsi al ruolo di Capitale italiana dell’Arte contemporanea 2026.
La città toscana è stata inserita tra i cinque comuni che parteciperanno alla fase finale della selezione insieme a: Gallarate (Va), Gibellina (Tp), Pescara e Todi (Pg).
Il riconoscimento è stato istituito dal Ministero per incoraggiare e sostenere la capacità progettuale e attuativa delle città italiane nel campo della promozione e valorizzazione dell’arte contemporanea. Il bando finanzia progetti culturali che prevedono attività come mostre, festival e rassegne, oltre alla realizzazione e la riqualificazione di spazi e aree.
In caso di vittoria Carrara riceverà da parte del Ministero della Cultura un finanziamento di un milione di euro per la realizzazione delle attività progettate nel dossier per le quali è previsto complessivamente un investimento di oltre 6 milioni di euro.
Carrara da 2000 anni contemporanea: il progetto
Il progetto presentato dalla città toscana si intitola “Carrara da 2000 anni contemporanea” ed è stato redatto con il coinvolgimento di numerose realtà del territorio, sia pubbliche che private, il supporto tecnico della Fondazione Fitzcarraldo di Torino e un board curatoriale composto da Cinzia Compalati, Maura Crudeli, Pasquale Direse, Federico Giannini ed Emanuele Guidi.
La candidatura a Capitale italiana dell’arte contemporanea 2026 – si legge nella sintesi – è in sintonia con la storia e l’identità di una città che da sempre è al centro del panorama artistico nazionale e internazionale, in particolare per la sua relazione con il marmo e la scultura e per la presenza di un’ampia comunità di artisti e dell’Accademia di Belle Arti.
Carrara 2026 si basa su una visione della città come:
1-Hub creativo diffuso, focalizzato sullo sviluppo dei giovani talenti e sul sostegno all’innovazione culturale, anche attraverso la ricerca, la sperimentazione e le collaborazioni tra artisti e artigiani, e tra arte e scienza, valorizzando saperi, tecniche e sensibilità che rappresentano il patrimonio immateriale della città.
2-Vetrina per l’arte contemporanea, l’immaginario e la creatività italiana a livello nazionale e internazionale, anche attraverso il restauro e la riapertura di infrastrutture culturali di prestigio e la riqualificazione del centro storico.
3-Cantiere culturale che intende espandere il perimetro e la definizione delle arti contemporanee per rendere l’incontro con l’arte più accessibile e rilevante per la vita quotidiana delle persone, in modo da favorire l’inclusione sociale, anche attraverso la produzione partecipata e lo scambio interculturale.
L’orientamento internazionale, che fa parte del DNA di Carrara, è un filo rosso che passa attraverso tutti i temi del programma culturale, e che sarà declinato per tutto il 2026 in una grande varietà di formati, tra i quali mostre, rassegne teatrali, concerti, performance, opere di land art, residenze, installazioni multimediali, podcast, street art, eventi partecipativi e di co-creazione, teatro trekking, percorsi di esplorazione urbana, festival e workshop.
Nella proposta per la candidatura a Capitale dell’arte contemporanea 2026 non sono previsti solo eventi per tutto l’anno, ma anche interventi di più ampio respiro che vanno soprattutto nella direzione di una riqualificazione sostenibile del centro storico anche attraverso il recupero di spazi e infrastrutture.
Il Museo civico del Marmo, palazzo Rosso, palazzo Pisani, l’area ex Mediterraneo, l’ex Mattatoio e le segherie Figaia sono alcuni dei luoghi che nel 2026 torneranno ad aprire le proprie porte, nell’ottica di una politica culturale di medio lungo termine.