Sei mesi fa la Caritas di Firenze ha aperto il primo ristorante gestito da volontari e ospiti della fondazione stessa al centro “Le Torri” di Villa Vogel. Uno spazio dove già gestisce all’ora di pranzo una delle mense cittadine. L’attività, a distanza di sei mesi dall’apertura, procede a gonfie vele e si è ben inserita anche nella vita del quartiere.
I clienti scelgono il ristorante Le Torri: attivo dal giovedì alla domenica a partire dalle 19.30, per due ragioni principalmente. Da una parte la volontà di sostenere il progetto della Fondazione Solidarietà Caritas di Firenze, dall’altra la possibilità di assaggiare ottimi primi e secondi piatti, burger, street food, pizze a prezzi competitivi.
In cucina e in sala volontari e ospiti della Caritas
In cucina lo storico chef della Fondazione Carlo Mazzola insieme a volontari e ospiti della fondazione. In sala, sotto la guida di Gabriele Andreoni, pensionati, studenti dell’Alberghiero, ragazzi del servizio civile e di volontariato sociale, giovani con disabilità e insegnanti.
“L’iniziativa, partita il 13 giugno, doveva essere un progetto estivo ma ha funzionato bene. Così abbiamo deciso di aprire anche d’inverno. Il ristorante lavora sia come numeri che come serie di eventi sempre più importanti. A dicembre in particolare è un periodo di grande attività: un po’ per la volontà delle persone di fare beneficenza quando si viene da noi e si contribuisce così a sostenere le attività della Fondazione e un po’ per la cucina” puntualizza Gabriele Andreoni che è passato dalla cucina alla sala per coordinare le attività del locale e seguire anche i catering sempre più frequenti.
Un ristorante apprezzato dalla gente del quartiere
Così al ristorante Le Torri vanno alla grande cene aziendali, in famiglia e di classe, compleanni. “La nostra è una cucina divertente e popolare, semplice ma di buon livello e con prezzi un po’ sotto la media. I nostri clienti vengono certo per solidarietà ma tornano perché si trovano bene e mangiano bene” racconta Andreoni.
Gli ambienti ampi sono di aiuto per spingere gli affari: all’interno i coperti sono quasi 100 persone, mentre fuori sul piazzale se ne contano altri 70-80. Le potenzialità dell’attività sono quindi enormi e sfruttando lo spazio esterno già si pensa per l’estate ad aprire un bar per l’aperitivo.
“Carlo Mazzola, chef storico di Caritas gestisce la cucina con due ospiti della Caritas e alcuni professionisti, io mi occupo di tutto il ristorante e sto in sala dove ci sono le ragazze del servizio civile e altri volontari a servire” racconta Andreoni.
Uno staff multietnico per una cucina che fa del bene
La cucina è un po’ la cartina di tornasole del progetto: c’è il pizzaiolo che era ospite delle strutture Caritas e si è rivelato molto portato per la cucina, il lavapiatti: un ragazzo del Pakistan che parla 7 lingue e si è dimostrato molto scrupoloso. Poi c’è una giovane cubana, un altro ragazzo peruviano. Uno staff multietnico.
“La cucina di sicuro incontra il favore del pubblico, ispirata un po’ a un menu da club house: quindi in carta sono tre tipi di hamburger, lo stinco alla birra, lo spiedone calamari e gamberi e poi tutta una serie di pizze” sottolinea ancora Andreoni.
A sperimentare la cucina del ristorante della Caritas è stato anche il nuovo vescovo di Firenze Gherardo Gambelli e hanno sperimentato l’offerta culinaria, poche settimane fa, anche i sostenitori del progetto “La spesa che vale“. Una realtà insomma che funziona e che fa ben sperare per il futuro.